Il clima nei mercati azionari asiatici è di nuovo negativo, culminando in un deciso ribasso dopo una giornata di recupero. Nella sessione di apertura, il principale indice della Borsa di Tokyo, il Nikkei, ha subito una flessione superiore al 5%, seguendo un notevole rialzo di oltre il 9% registrato giovedì, incentivato dalla recente tregua nelle dispute tariffarie attuata dal presidente Donald Trump.
Fluttuazioni dell’indice Nikkei
Dopo i primi quindici minuti di contrattazioni, il Nikkei ha mostrato una perdita di 1.803,86 punti, attestandosi su valori inferiori. Anche in Corea del Sud, l’indice di riferimento, il Kospi, ha aperto in calo, registrando una diminuzione di circa il 2%, pari a 43,05 punti. All’apertura delle contrattazioni, i mercati azionari di Shanghai, Shenzhen e Hong Kong hanno riportato perdite dello 0,13%, dello 0,75% e dello 0,6%, rispettivamente.
Nonostante il calo iniziale, le Borse cinesi hanno dimostrato una notevole reattività. Infatti, Hong Kong e Shanghai hanno visto un aumento dei loro indici, con un balzo rispettivo dello 0,85% e dello 0,48%. Questi sviluppi qualificano la ripresa dei mercati, dopo un avvio di settimana particolarmente negativo.
Cause delle fluttuazioni
Le recenti performance dei mercati azionari sono state influenzate da interventi significativi da parte degli istituti di investimento statali cinesi, che hanno proposto misure di sostegno ai mercati. A questo si aggiungono i piani di riacquisto di azioni da parte di importanti aziende cinesi, il che ha contribuito a rinvigorire la fiducia degli investitori.
Tuttavia, la situazione non è priva di tensioni. La decisione della Casa Bianca di introdurre nuovi dazi del 20% sulle importazioni dalla Cina, in risposta alla crisi del fentanil, ha suscitato preoccupazione e malcontento tra gli investitori negli Stati Uniti, portando a chiusure in negativo sui principali indici americani. La Cina, in risposta, ha incrementato i prelievi sulle merci provenienti dagli Stati Uniti, portandoli da un 34% fino all’84% e ha anche annunciato misure di ritorsione, come la riduzione del numero di film statunitensi proiettati nel suo territorio.
In conclusione, la situazione nei mercati azionari asiatici rimane instabile e caratterizzata da rapidi cambiamenti. Gli investitori continuano a monitorare attentamente l’evoluzione delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre si preparano a nuove fluttuazioni nei prossimi giorni.