Cardinal Marengo: il cuneese che guida la frenesia missionaria in Mongolia
Giorgio Marengo, nato a Cuneo nel 1974 e attualmente prefetto apostolico di Ulan Bator, è una figura di spicco nel panorama della Chiesa, svolgendo un ruolo strategico in una delle aree più remote e meno popolate del mondo. Con circa 1.600 battezzati su una popolazione di 3,2 milioni di abitanti, la comunità cattolica in Mongolia rappresenta meno dell’1% della popolazione, ma la presenza di Marengo ha portato una nuova energia missionaria.
La Mongolia, incastonata tra i giganti come Cina e Russia, è caratterizzata da vaste steppe e una varietà di contrasti climatici. La visita del Santo Padre nell’autunno del 2023 ha avuto un impatto profondo, facendo breccia nei cuori di una popolazione che vive nelle periferie del mondo. La recente scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto significativo, anche tra coloro che sono lontani dai grandi centri ecclesiali. Marengo racconta che il presidente della Repubblica, Ukhnaagiin Khurelsukh, è stato tra i primi a esprimere le sue condoglianze.
Origini e percorso di vita
Monsignor Marengo è uno dei due piemontesi tra i 133 cardinali elettori, che si riuniranno nella Cappella Sistina per il prossimo Conclave. Cresciuto a Torino, il cardinale ha sempre avuto una forte vocazione missionaria. Durante gli anni del liceo, ha partecipato attivamente al gruppo scout Agesci e ha coltivato la passione per la scherma. Questa dedizione ha alimentato in lui una spiritualità intensa, portandolo a intraprendere un percorso ecclesiale significativo.
Dopo aver conseguito il diploma, Marengo entra nei Missionari della Consolata, una congregazione fondata all’inizio del Novecento e molto attiva in Africa. Da allora, la sua vita si è dedicata alla missione, e ha intrapreso studi teologici presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Pontificia Università Gregoriana di Roma, culminando con un Dottorato in Missionologia.
Un missionario in Mongolia
Ordinato sacerdote il 26 maggio 2001, desidera dedicarsi all’evangelizzazione in terre lontane e parte per la Mongolia, dove contribuisce alla costruzione di una comunità cristiana che, sebbene piccola, cresce. Questa comunità oggi conta circa 1.600 fedeli, testimonianza di un impegno tenace in un contesto difficile.
Nel corso degli anni, Papa Francesco ha riconosciuto il suo operato e il 2 aprile 2020 lo nomina prefetto apostolico di Ulan Bator e vescovo di Castra Severiana. L’8 agosto dello stesso anno, riceve l’ordinazione episcopale dal cardinale Luis Antonio Tagle nel Santuario della Consolata di Torino, un luogo caro al suo cuore.
Promozione al cardinalato
Un ulteriore riconoscimento arriva il 29 maggio 2022, quando Papa Francesco, durante il Regina Coeli, annuncia la sua creazione a cardinale. La nomina viene ufficializzata al Concistoro del 27 agosto 2022, con il titolo di San Giuda Taddeo Apostolo. Fino al 7 dicembre, Marengo rimane il membro più giovane del collegio cardinalizio, fino a quando il cardinale ucraino Mykola Bycok non lo “scalza”.
Giorgio Marengo rappresenta quindi una voce significativa non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per la comunità di Mongolia, testimoniando un impegno missionario autentico in uno dei luoghi più affascinanti e sfidanti del mondo.