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Ondata di freddo record in Argentina, Cile e Uruguay: 15 morti e emergenza gas

Ondata di freddo record in Argentina, Cile e Uruguay: 15 morti e emergenza gas

Un’ondata di freddo polare senza precedenti ha colpito l’Argentina, il Cile e l’Uruguay, portando temperature glaciali e causando almeno 15 vittime. L’aria gelida proveniente dall’Antartide ha stravolto la regione, costringendo i governi a misure d’emergenza come la sospensione delle forniture di gas e l’apertura di rifugi per i senzatetto.

### Freddo record e vittime
In Argentina, le temperature sono precipitate sotto lo zero, con Buenos Aires che ha registrato -1,9°C, il valore più basso dal 1991. A Miramar, sulla costa, è addirittura nevicato per la prima volta in 34 anni, mentre a Maquinchao si sono toccati i -18°C. Secondo l’ONG Proyecto 7, almeno nove senzatetto sono morti per il gelo.

Anche l’Uruguay è in allerta rossa: sei persone hanno perso la vita a causa del freddo estremo, e il governo ha disposto il trasferimento forzato dei senzatetto in strutture di accoglienza. A Montevideo, il 30 giugno è stato il giorno più freddo dal 1967, con una massima di soli 5,8°C.

### Emergenza gas e blackout
La crisi climatica ha messo in ginocchio anche le infrastrutture. In Argentina, la domanda di elettricità ha provocato blackout in diverse zone di Buenos Aires, lasciando migliaia di persone al buio per oltre 24 ore. Per garantire l’approvvigionamento domestico, il governo ha sospeso le forniture di gas a industrie e distributori, eliminando temporaneamente i controlli sui prezzi delle bombole.

### Neve nel deserto di Atacama
Il Cile non è stato risparmiato: a Chillán, 400 km a sud di Santiago, il termometro è sceso a -9,3°C, mentre per la prima volta in un decennio la neve ha imbiancato alcune zone del deserto di Atacama, il più arido del mondo.

Secondo il climatologo Raul Cordero, questa ondata di freddo è causata da una rara discesa di aria polare dall’Antartide. «Non è comune che si spinga così a nord – ha spiegato il meteorologo Arnaldo Zuniga – e i cambiamenti climatici potrebbero aver aggravato il fenomeno».

Fortunatamente, le previsioni indicano un miglioramento nei prossimi giorni, con temperature in rialzo: Buenos Aires ha già raggiunto i 12°C, mentre Santiago sfiora i 25°C. Ma l’emergenza lascia dietro di sé domande sulle conseguenze del riscaldamento globale e sulla preparazione delle città a eventi estremi.

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