Mikhail Kavelashvili eletto presidente della Georgia in un clima di crisi istituzionale
L’elezione di Mikhail Kavelashvili a presidente della Georgia segna una svolta significativa in un contesto di intensa crisi istituzionale e proteste crescenti. Il partito al governo, Sogno Georgiano, ha portato a termine un controverso processo elettorale, sancendo la vittoria di un lealista di estrema destra, mentre le tensioni nel Paese si intensificano. Questo articolo esplorerà le dinamiche di potere in gioco e le reazioni a questo sviluppo.
Contesto politico controverso
La Georgia, una nazione situata nel Caucaso, è stata colpita da un profondo malcontento civile dopo le contestate elezioni parlamentari dell’ottobre scorso. Il partito Sogno Georgiano ha rivendicato la vittoria, ma la decisione recente di posticipare i colloqui di adesione all’Unione Europea ha fatto scoppiare nuove manifestazioni. In un collegio elettorale fortemente controllato dal governo e boicottato dall’opposizione, Kavelashvili è stato eletto presidente con 224 voti. Questa elezione è stata definita “illegittima” dall’opposizione, che riconosce come unico leader legittimo il presidente in carica, Salome Zurabishvili.
Le reazioni delle opposizioni e della popolazione
Zurabishvili, una figura filo-occidentale e in guerra aperta con il Sogno Georgiano, ha rifiutato di dimettersi e ha chiesto nuove elezioni parlamentari, creando tensioni costituzionali. Oggi, i manifestanti si sono raggruppati di fronte al Parlamento, già presidiato dalla polizia, in occasione della sedicesima giornata di proteste anti-governative. La presidente uscente ha definito il risultato elettorale di oggi “una parodia” priva di legittimità e costituzionalità. Questo clima di protesta è alimentato dalla crescente preoccupazione riguardo al futuro europeo della Georgia.
La figura di Kavelashvili
Mikhail Kavelashvili, noto per le sue posizioni anti-occidentali e la sua opposizione ai diritti LGBTQ, è diventato presidente in un contesto di sfide enormi. In passato, il Sogno Georgiano ha cambiato le modalità di voto cancellando le elezioni presidenziali dirette nel 2017. La recente elezione si svolge mentre la legittimità del nuovo Parlamento è messa in discussione, con alcuni esperti legali che affermano che ogni decisione potrebbe essere nula fino a quando sarà esaminata la richiesta di Zurabishvili di invalidare le elezioni di ottobre.
Una crisi costituzionale senza precedenti
La Georgia si trova attualmente in una crisi costituzionale senza precedenti, con Zurabishvili che si oppone all’insediamento del suo successore Kavelashvili, previsto per il 29 dicembre. La situazione è ulteriormente complicata dalla boicottaggio dell’opposizione e dalle proteste popolari che non mostrano segni di cedimento. Come reagirà il governo se la presidente uscente continuerà a rimanere in carica è una domanda che alimenta tensioni in un clima già instabile.
In sintesi, l’elezione di Mikhail Kavelashvili come presidente della Georgia, all’interno di un processo considerato controverso e illegittimo, evidenzia le profonde divisioni politiche e la crisi costituzionale che affligge il paese. Con un’opposizione forte e un popolo determinato a difendere le proprie aspirazioni europee, il futuro politico della Georgia appare incerto e in continua evoluzione.