Strage di Monreale: Salvatore Calvaruso resta in carcere per l’omicidio di tre giovani
Il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Ivana Vassallo, ha convalidato il fermo di Salvatore Calvaruso, principale indagato nella tristemente nota strage di Monreale. Questo tragico evento ha portato alla morte di tre giovani: Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo. In seguito all’udienza, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per Calvaruso, accusato di aver aperto il fuoco ad altezza d’uomo nella notte tra sabato e domenica scorsi.
### Dichiarazioni di Salvatore Calvaruso
Durante l’udienza, Salvatore Calvaruso ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Tuttavia, assistito dal suo legale, l’avvocato Corrado Sinatra, ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee. Ha raccontato di trovarsi sul luogo della lite che è degenerata in violenza, sostenendo di essere stato colpito con un casco da alcuni individui. Parlando della drammatica situazione, Calvaruso ha spiegato: “Stavo cercando di allontanarmi con la mia moto quando sono stato aggredito. Sono caduto e, nella foga del momento, ho preso la pistola, spaventato e pentito di quanto accaduto. Ho sparato tre colpi.”
Aggiungendo ulteriore peso alle sue parole, ha descritto il forte stato di confusione in cui si trovava, affermando di non ricordare inizialmente quanti colpi avesse esploso. Tuttavia, dopo una riflessione successiva, ha confermato di avere sparato tre volte e ha espresso le sue scuse a tutti i familiari delle vittime.
### La reazione della comunità
La strage di Monreale ha scosso profondamente la comunità locale, portando a un sentimento di incredulità e tristezza per quanto accaduto. Gli abitanti della zona sono stati colpiti dalla perdita di tre giovani, la cui vita è stata spezzata in un contesto di violenza insensata. Questo evento ha richiamato l’attenzione sulle problematiche di sicurezza e sulla necessità di affrontare con urgenza le dinamiche di violenza giovanile che purtroppo affliggono alcune aree della Sicilia.
Le autorità locali hanno da subito espresso la loro ferma condanna per l’accaduto e hanno promesso di fare tutto il possibile per garantire giustizia alle vittime e alle loro famiglie. Mentre il caso di Calvaruso continua a svilupparsi, resta da vedere quali misure verranno adottate per prevenire il ripetersi di simili tragedie in futuro.
### Conclusioni
Il fermo di Salvatore Calvaruso rappresenta solo il primo passo in un lungo processo che dovrà fare i conti con la brutalità di quanto accaduto. La comunità di Monreale, colpita e indignata, attende ora risposte e giustizia. Tragicamente, questa strage ricorda l’importanza di affrontare le cause della violenza e di lavorare insieme per costruire un ambiente più sicuro per i giovani, affinché episodi del genere non si ripetano mai più.