Cronaca

Patagarri e il messaggio politico al Concertone con Palestina libera! Storia di Hava Nagila: il significato e le origini della canzone Esibizione dei Patagarri al Concertone: musica e impegno sociale

Patagarri e il messaggio politico al Concertone con Palestina libera! Storia di Hava Nagila: il significato e le origini della canzone Esibizione dei Patagarri al Concertone: musica e impegno sociale

Patagarri e il messaggio politico al Concertone con Palestina libera!

Il Concertone del Primo Maggio di quest’anno è stato caratterizzato da un momento di forte impegno politico grazie ai Patagarri, un quintetto musicale che ha saputo risvegliare le coscienze della piazza. Dopo l’esecuzione della celebre melodia di Hava Nagila, i membri della band hanno lanciato un grido di libertà: “Free Palestine”. Questa performance ha rappresentato il primo vero momento di attivismo politico all’interno di un evento che, fino a quel momento, aveva seguito un programma prevalentemente monotono e concentrato sulla sicurezza sul lavoro.

Storia di Hava Nagila: il significato e le origini della canzone

Il brano Hava Nagila, eseguito dai Patagarri, ha alle spalle una storia affascinante. La canzone, il cui titolo significa “Rallegriamoci”, proviene dalla tradizione ebraica ed è stata scritta dal musicologo Abraham Zevi Idelsohn nel 1918. Essa è ispirata a una melodia popolare proveniente dalla Bucovina, in Ucraina, e fu composta per celebrare la vittoria britannica in Palestina alla fine della Prima Guerra Mondiale. La sua creazione è legata alla Dichiarazione Balfour, attraverso la quale il governo britannico si mostrava favorevole alla creazione di una “dimora nazionale per il popolo ebraico” in Palestina, promettendo di non compromettere i diritti civili e religiosi delle altre comunità presenti nella regione.

Esibizione dei Patagarri al Concertone: musica e impegno sociale

Sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma, i Patagarri hanno sorpreso tutti con la loro interpretazione di Hava Nagila, culminata nell’invocazione “Palestina libera!”. I membri della band hanno spiegato all’AGI che, alla luce della storia del brano, era fondamentale integrare un messaggio potente nella loro esibizione: “Quando abbiamo scoperto la storia di questo brano, ci siamo resi conto che l’unico modo per eseguirlo era accompagnarlo da un messaggio chiaro: Palestina libera”.

Il quintetto, composto da Francesco Parazzoli, Jacopo Protti, Daniele Corradi, Giovanni Monaco e Arturo Monico, tutti milanesi di età compresa tra i 20 e i 31 anni, ha fatto il suo debutto a X Factor, dove ha riscosso un notevole successo. Il loro nome è un omaggio al gruppo comico Aldo, Giovanni e Giacomo, e la loro musica è profondamente ispirata ai grandi della tradizione italiana.

In un contesto musicale spesso apolitico, l’intervento dei Patagarri si è distinto come l’unico momento chiaramente politico del concerto. “Riteniamo che la musica debba tornare a fare ciò per cui è nata: lanciare messaggi forti, prendere posizione, anche a costo di dividere”, hanno dichiarato dopo la loro esibizione. Questo appello all’attivismo è stato rafforzato anche dalla presenza di artisti come Ghali, il quale, in precedenti performances, aveva comunicato simili messaggi di giustizia sociale.

In conclusione, il Concertone del Primo Maggio di quest’anno ha visto i Patagarri come protagonisti di un richiamo alla coscienza collettiva, dimostrando che la musica può e deve essere un mezzo potente per esprimere solidarietà e giustizia.

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