Ibiza limita le auto dei turisti per contrastare il sovraffollamento e promuovere la sostenibilità
Ibiza dichiara guerra al caos automobilistico. L’isola spagnola, stremata da decenni di turismo di massa, ha lanciato un piano senza precedenti: dal 21 luglio fino al 30 settembre, potranno circolare solo 20.000 veicoli di non residenti. Un taglio netto per proteggere il territorio dall’sovraffollamento e trasformare la mobilità in chiave green.
La stretta colpisce soprattutto le auto a noleggio, limitate a 16.000 unità, mentre i privati dovranno accontentarsi di 4.000 posti, previa registrazione obbligatoria. Stop anche alla sosta selvaggia: camper e roulotte non potranno più sostare liberamente, ma solo in campeggi attrezzati. Unica eccezione? Le motociclette, esenti da restrizioni.
Per il presidente del governo locale Vicent Marí, questa è una “svolta” storica per garantire la sostenibilità dell’isola. In un editoriale su *El Periódico de Ibiza y Formentera*, ha sottolineato la vittoria dell’“interesse generale” sulle resistenze di lobby come le società di navigazione. “Ibiza ha scelto di regolare flussi turistici insostenibili“, ha dichiarato, ricordando che il modello attuale minaccia l’ecosistema.
I numeri spiegano l’emergenza: con appena 160.000 abitanti, l’isola ha visto quadruplicare l’ingresso di auto in 25 anni. Dalle 51.000 nel 2001 si è schizzati a 207.000 nel 2022, un dato folle per un territorio che si attraversa in un’ora in macchina. La mappa non è più sostenibile, e Ibiza prova a ridisegnarla.