Naufragio di Cutro, sei militari a processo dal 14 gennaio per omicidio colposo e negligenze. Salvini grida alla vergogna
Il Tribunale di Crotone ha fissato per il 14 gennaio 2024 il processo a carico di sei militari italiani – quattro della Guardia di Finanza e due della Guardia Costiera – accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo per il tragico affondamento del caicco Summer Love. Il naufragio, avvenuto il 26 febbraio 2023 al largo di Steccato di Cutro, provocò 94 vittime, tra cui 35 minori, lasciando anche un numero imprecisato di dispersi.
### Le accuse: negligenze e mancato soccorso
Il giudice Elisa Marchetto ha confermato il rinvio a giudizio dopo la richiesta del sostituto procuratore Pasquale Festa. Le indagini hanno evidenziato una serie di gravi negligenze: dalla sottovalutazione dell’emergenza alla mancanza di coordinamento tra le autorità marittime. Secondo gli inquirenti, le forze dell’ordine avrebbero fallito nell’attivare tempestivamente i soccorsi, privilegiando una rigida distinzione tra intervento di polizia e operazioni di salvataggio, violando così l’obbligo di proteggere la vita umana in mare.
Tra gli imputati figurano:
– Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa della Guardia di Finanza di Vibo Valentia
– Alberto Lippolis, comandante del Reparto operativo aeronavale
– Francesca Perfido, ufficiale della Guardia Costiera a Roma
### Le reazioni politiche e le parti civili
La decisione ha scatenato polemiche, con il leader della Lega Matteo Salvini che ha definito il processo una “vergogna”, difendendo i militari “che rischiano la vita ogni giorno”. Anche il ministro Giancarlo Giorgetti ha espresso solidarietà agli imputati, auspicando che possano dimostrare la loro innocenza.
Intanto, il tribunale ha ammesso le costituzioni di parte civile presentate da superstiti e familiari delle vittime, oltre a quelle di alcune ONG impegnate nel soccorso in mare. Respinte, invece, le richieste di associazioni per i diritti dei migranti e di due scafisti pakistani già condannati per il naufragio.
### Responsabilità civili e risarcimenti
Oltre ai sei militari, sono stati chiamati come responsabili civili i Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture, insieme a Consap e Sara Assicurazioni. Spetterà al tribunale stabilire se dovranno risarcire le vittime.
Il caso riaccende il dibattito sulle procedure di soccorso in mare e sulle criticità del sistema, mentre Crotone si prepara a un processo che potrebbe segnare un precedente storico.