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Giuseppe Sala sulle dimissioni non avrebbero convinto nessuno tra centrosinistra e centrodestra

Giuseppe Sala sulle dimissioni non avrebbero convinto nessuno tra centrosinistra e centrodestra

Giuseppe Sala: “Le mie dimissioni non avrebbero convinto nessuno, né centrosinistra né centrodestra”

Giuseppe Sala non ha intenzione di lasciare il suo ruolo da sindaco di Milano, nonostante le recenti inchieste giudiziarie che lo coinvolgono. In un momento di forte tensione politica, il primo cittadino ha dichiarato che le sue dimissioni “non avrebbero fatto comodo a nessuno”, né al centrosinistra né al centrodestra.

### L’inchiesta urbanistica e le reazioni politiche
L’ultima indagine della Procura di Milano sull’urbanistica, che vede coinvolti Sala e l’ex assessore Giancarlo Tancredi, ha acceso il dibattito sulla stabilità della giunta. Tuttavia, il sindaco è convinto che i cittadini milanesi non giudicheranno la sua posizione in modo accusatorio: “Dipende da come lavoriamo in questi anni”, ha spiegato.

Il Partito Democratico ha ribadito il suo sostegno, ma chiede “segnali di cambiamento” su temi cruciali come il diritto all’abitare e la riqualificazione delle periferie. Anche una parte del centrodestra, tra cui Forza Italia e Noi Moderati, si è espressa contro le dimissioni immediate, sostenendo che spetti agli elettori decidere il futuro di Sala.

### Le deleghe temporanee e le critiche
Con le dimissioni di Tancredi, il sindaco ha affidato temporaneamente le deleghe alla Rigenerazione Urbana alla vicesindaca Anna Scavuzzo. Una soluzione provvisoria, ma necessaria per evitare un vuoto di potere.

Intanto, le critiche non mancano. Fratelli d’Italia e Lega attaccano la gestione della città, definendola “una boutique per milionari”, mentre l’eurodeputato Carlo Fidanza accusa Sala di “aggrapparsi alla poltrona”.

### Il sostegno di Renzi e il nodo San Siro
Matteo Renzi è intervenuto in difesa del sindaco, sottolineando l’importanza del garantismo: “Le sentenze si fanno in tribunale, non in piazza”. Ma il vero banco di prova resta lo stadio di San Siro, con Avs che chiede una netta inversione di rotta: “La priorità è riqualificare le periferie, non costruire case da 20.000 euro al metro quadro”.

In attesa delle prossime mosse, una cosa è certa: Milano resta al centro di uno scontro politico che potrebbe ridefinire gli equilibri per le elezioni del 2027.

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