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L’uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza ha scatenato una dura condanna da parte dell’Unione Europea, mentre Israele ribatte accusando Hamas di manipolare la verità. La tensione raggiunge nuovi picchi mentre la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava, con migliaia di persone allo stremo per fame e mancanza di medicinali.
Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la Politica estera, ha definito “indifendibile” l’episodio in cui civili in fila per ricevere aiuti sono stati colpiti. In un messaggio su X, ha avvertito che Israele deve rispettare gli accordi sugli aiuti umanitari: “Se Israele non mantiene le promesse, tutte le opzioni restano sul tavolo“. Intanto, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha respinto le critiche, sostenendo che Hamas diffonde disinformazione per creare attriti tra civili e forze militari.
Il bilancio delle vittime e gli attacchi notturni
Nella notte, carri armati israeliani hanno aperto il fuoco contro tende di sfollati nel Beach Camp, a ovest di Gaza City, uccidendo almeno 14 persone e ferendone 25, tra cui donne e bambini. Fonti locali denunciano che i militari hanno colpito senza preavviso, mentre le IDF non hanno ancora rilasciato dichiarazioni sull’incidente. Dall’alba di oggi, gli attacchi hanno provocato 31 morti in tutta Gaza, inclusi sette civili in attesa di aiuti.
La situazione umanitaria è sempre più disperata: 17.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta, soprattutto al nord, dove gli aiuti non arrivano. Nonostante ciò, 6.000 camion carichi di cibo e medicine sono bloccati ai confini, in attesa del via libera di Israele. L’Unrwa ha lanciato l’allarme: oltre 1.000 persone sono state uccise da maggio mentre cercavano aiuti, in quello che il direttore Philippe Lazzarini ha definito “una caccia all’uomo sotto gli occhi del mondo”.
La denuncia della comunità internazionale
Il cardinale Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha parlato di una “situazione moralmente inaccettabile“, sottolineando che negare gli aiuti equivale a una condanna a morte per migliaia di civili. Intanto, gli ospedali di Gaza registrano 21 bambini morti di fame in soli tre giorni, un dato che conferma il collasso del sistema sanitario.
Mentre la diplomazia internazionale cerca una soluzione, la popolazione di Gaza vive nell’incubo quotidiano tra bombardamenti e carestia. Con Hamas e Israele che si accusano a vicenda, la priorità rimane fermare questa catastrofe umanitaria prima che sia troppo tardi.
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