Sciopero generale per Gaza, la rabbia del centrodestra contro Landini e la strumentalizzazione politica. Un milione di italiani rimasti a piedi e un governo in stato d’accusa. La protesta, indetta per attirare l’attenzione sul conflitto israelo-palestinese, si è trasformata in un duro scontro politico interno, con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che tuona: “La sanzione deve essere equiparata al danno che crei”.
La reazione del governo e la proposta di legge
L’ira del ministro Salvini si è concentrata sul segretario della CGIL, Maurizio Landini, considerato il principale organizzatore dello sciopero generale. “Chi restituisce la giornata di lavoro al milione di italiani che oggi non potranno prendere il treno per uno sciopero dichiarato illegittimo? Ecco, lo organizza Landini e lo paghi Landini”, ha dichiarato il vicepremier. La Commissione di garanzia sugli scioperi aveva infatti giudicato l’iniziativa irregolare per il “mancato preavviso”, come ha spiegato la presidente Paola Bellocchi.
Proprio ieri, in Consiglio dei Ministri, Salvini ha portato una proposta di revisione della legge del 1990 che regola il diritto di sciopero. La sua posizione è netta: “Chi oggi sciopera sa che va contro la legge e rischia sanzioni personali, sia come singolo che come organizzazione sindacale”. L’obiettivo è rendere le sanzioni più severe e commisurate al disagio collettivo provocato.
Le critiche politiche e le tensioni nelle piazze
La premier Giorgia Meloni, durante il Consiglio dei ministri, ha chiesto conto dei costi reali della protesta, esprimendo il convincimento che il vero scopo non fosse la solidarietà per Gaza, ma una manovra per “dare una spallata all’esecutivo”. “Non ci sono riusciti con le urne, ora ci provano in un altro modo”, ha sintetizzato un ministro, mentre Adolfo Urso ha affermato: “Temo che le finalità della manifestazione siano altre”.
Le tensioni non sono rimaste confinate alla polemica politica. Il centrodestra ha denunciato episodi gravissimi avvenuti durante i cortei. “Le minacce contro Salvini sono aberranti”, si legge in una nota della Lega, che ha parlato anche di “insulti, scritte che citano Kirk, assalti alle sedi e disordini”. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha definito “inaccettabili” le minacce contro gli esponenti del governo.
Landini e la CGIL nel mirino
Le critiche più dure sono state riservate al leader della CGIL. Il senatore di FdI, Marco Lisei, ha bollato lo sciopero come “frutto della scellerata e spregiudicata strumentalizzazione politica della sinistra ideologicamente armata, fomentata da un sindacato di irresponsabili a cui non interessa nulla di Gaza ma solo di creare un danno all’Italia”.
Ylenia Lucaselli è andata oltre, attaccando frontalmente: “Landini ha reso la CGIL un centro sociale”. Una visione condivisa da altri esponenti di maggioranza, come Arianna Meloni, che ha parlato di sciopero “strumentale”, e Simonetta Matone (Lega), che ha visto nell’iniziativa un tentativo di innescare la “rivolta sociale”. Anche Claudio Durigon ha concluso che “la CGIL svilisce la storia del sindacato”, segnando una frattura profonda tra il governo e una delle più grandi organizzazioni sindacali del paese.