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Medium, indovini e sensitivi in Tagikistan: arresti e terrore per la stregoneria

Medium, indovini e sensitivi in Tagikistan: arresti e terrore per la stregoneria

Medium, indovini e sensitivi in Tagikistan: arresti e terrore per la stregoneria

In Tagikistan, la crescente repressione contro pratiche occulte come la stregoneria e la divinazione ha creato un clima di paura tra medium, indovini e sensitivi. Le autorità stanno intensificando le operazioni contro quelle che considerano attività “detestabili”, mentre molte persone, spaventate da possibili ritorsioni, preferiscono mantenere un profilo basso.

La caccia alle streghe

Una donna con un turbante, avvolta nel fumo d’incenso, chiude la porta del suo appartamento a Dushanbe, la capitale del Tagikistan. “Non accetto più nuovi clienti, può essere una trappola”, confida, evidenziando la sua preoccupazione. L’incenso che brucia, harmal, è una pianta ben nota in Medio Oriente, utilizzata per fumigare e proteggere dal malocchio. Tuttavia, per chi pratica la magia in questo paese relativamente conservatore, la paura è palpabile.

Con l’aumento delle operazioni di polizia, molte persone hanno scelto di limitare le proprie attività. Gli indovini e i sensitivi ora evitano di ricevere clienti a casa, temendo di attirare l’attenzione delle autorità. Piuttosto, alcuni di loro come Adalat, un’indovina di 56 anni, si recano direttamente a casa dei loro clienti per offrire le loro consulenze, cercando di rimanere sotto radar.

Un regime autoritario contro le credenze antiche

Le autorità tagike danno la caccia a ciò che definiscono “parassiti”, coloro che si dedicano a stregoneria e divinazione. Queste pratiche, radicate nella cultura popolare, sono state storicamente tollerate, ma oggi il governo, sotto la guida di Emomali Rahmon, sta attuando una politica di repressione. “Il Profeta ha categoricamente proibito di andare a vedere indovini e stregoni”, avverte Rahmon, giustificando così la sua azione contro i praticanti.

Negli ultimi sei mesi, le operazioni di polizia hanno portato all’arresto di circa 1.500 persone accusate di stregoneria. In aggiunta, più di 5.000 mullah, che dovrebbero fornire guarigione attraverso la preghiera, sono stati arrestati. Le conseguenze per chi viene sorpreso a praticare queste attività possono essere severe, con multe che raggiungono i 13.300 dollari e pene detentive fino a due anni.

Il contesto sociale e l’accesso ai servizi

Le storie di molti clienti, come quella di Gulbakhor, raccontano di una vita segnata da difficoltà economiche. “Ho cercato indovini a causa dei miei problemi di salute”, spiega la donna di 42 anni. “È più economico della medicina classica, che è molto costosa”. La povertà rimane un problema grave in Tagikistan, eredità della caduta dell’Unione Sovietica e della guerra civile degli anni ’90.

Mekhriguioul Ablezova, professore di sociologia, sottolinea che l’attrazione verso la stregoneria e la divinazione è spesso collegata a “disuguaglianze sociali” e alla mancanza di accesso a servizi pubblici efficienti. Fino a quando il sistema sanitario e di assistenza sociale non migliorerà, molte persone continueranno a cercare aiuto nelle pratiche tradizionali, che rimangono radicate nella cultura del paese, persino precedenti all’arrivo dell’Islam.

La repressione delle autorità pare insufficiente a eradicare credenze così profonde e radicate nella collettività, con medium e indovini che trovano sempre nuovi modi per continuare la loro attività nel clandestino, in un clima di crescente paura e difficoltà.

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