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Israele e Iran notte di fuoco missili e attacchi aerei Trump critica l’Europa sulla crisi

Israele e Iran notte di fuoco missili e attacchi aerei Trump critica l'Europa sulla crisi

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Una notte di fuoco tra Israele e Iran ha segnato l’inizio del nono giorno di scontri, con raid aerei, missili e tensioni diplomatiche che continuano a inasprire il conflitto. Mentre Tel Aviv è stata colpita da lanci provenienti dall’Iran, Israele ha risposto con attacchi mirati, uccidendo un alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Intanto, la mediazione europea viene criticata da Trump, e Tehran accusa Washington di “tradimento”.

Nelle prime ore dell’alba, le sirene antimissile hanno squarciato il silenzio a Tel Aviv, costringendo la popolazione a rifugiarsi. Alcuni proiettili hanno superato le difese israeliane, danneggiando edifici ma senza causare vittime. Poche ore prima, l’artiglieria iraniana aveva colpito un’area vicino al porto di Haifa, innescando una nuova escalation.

La risposta di Israele è stata immediata: jet da combattimento hanno bombardato obiettivi strategici a Tehran e Isfahan, colpendo depositi di armi e piattaforme missilistiche. Tra le azioni più significative, l’eliminazione di Amin For Judaki, comandante della seconda unità di droni delle Guardie Rivoluzionarie, ritenuto responsabile di centinaia di attacchi verso Israele.

Le tensioni diplomatiche intanto si aggravano. Nonostante un incontro a Ginevra tra funzionari iraniani ed europei, Tehran ha ribadito il rifiuto di fermare l’arricchimento dell’uranio, definendolo una “linea rossa”. Il presidente americano Donald Trump ha però bollato come inutile la mediazione Ue: “Non potrà risolvere la crisi”.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha lanciato un duro attacco agli Stati Uniti: “Se vogliono una soluzione negoziata, dimostrino determinazione. Altrimenti, è chiaro che cercano solo un pretesto per attaccarci”. Intanto, l’Iran ha annunciato l’arresto di 22 presunte spie al servizio di Israele, in un clima di crescente sospetto.

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