Scontri a Belgrado durante corteo studentesco: sette arresti e sei agenti feriti
La tensione a Belgrado è esplosa in una manifestazione antigovernativa di proporzioni imponenti, con la polizia serba costretta a intervenire con gas lacrimogeni per disperdere la folla. Centinaia di migliaia di persone, riunite nel centro della capitale, hanno chiesto a gran voce elezioni anticipate e la fine del governo del presidente Aleksandar Vučić. Secondo l’agenzia Beta, almeno sette manifestanti sono stati arrestati, mentre sei agenti sono rimasti feriti negli scontri.
### La protesta e la repressione
Dopo ripetuti avvertimenti diffusi con i megafoni, le forze dell’ordine hanno iniziato a disperdere i dimostranti, come mostrato dalle immagini in diretta dell’emittente N1. La protesta, organizzata dal movimento studentesco attivo da novembre, ha visto la partecipazione di cittadini da tutta la Serbia, uniti da un obiettivo comune: chiedere un cambiamento politico. Tra i volti noti intervenuti, spicca quello dell’ex stella del basket Dejan Bodiroga, che ha condannato duramente la repressione.
“Definire terroristi questi giovani, i nostri figli, e proteggere i peggiori criminali, questa è la loro misura. Ma noi non accettiamo questa misura”, ha dichiarato Bodiroga, oggi presidente dell’Eurolega di basket. Le sue parole hanno trovato eco tra la folla, che continua a chiedere trasparenza e democrazia in un clima sempre più teso.
### Le conseguenze e il futuro delle proteste
Gli scontri di Belgrado segnano un nuovo capitolo nelle proteste antigovernative che scuotono la Serbia. Con arresti, feriti e un uso massiccio della forza, il rischio di un’ulteriore escalation rimane alto. Intanto, il movimento studentesco promette di non fermarsi, mentre l’attenzione internazionale si concentra su un paese diviso tra repressione e voglia di cambiamento.