Chiusura del traforo del Monte Bianco fino a dicembre: disagi previsti per trasporti e turismo
Il traforo del Monte Bianco, una delle principali arterie di collegamento tra Italia e Francia, chiuderà alle 17 di oggi e rimarrà inaccessibile al traffico per più di tre mesi, almeno fino al 16 dicembre. Questa chiusura è parte di un piano di manutenzione e rinnovamento che si estenderà per 18 anni, con chiusure annuali programmate che causeranno inevitabili disagi a cittadini, imprese e autotrasportatori.
Dettagli sui lavori in corso
La galleria, lunga 11,6 chilometri, subirà interventi significativi già a partire da questo periodo. Durante le chiusure primaverili erano già state effettuate limitazioni notturne, ma ora è previsto un cantiere-test di risanamento della volta su due tratti, di 300 metri ciascuno. Il gestore della galleria, Tmb-Geie, ha sottolineato che questi interventi test del 2024 e 2025 serviranno a identificare la migliore metodologia operativa per le future opere, con un investimento complessivo di 50 milioni di euro.
Questa situazione si complica ulteriormente poiché la ferrovia Torino-Lione è attualmente bloccata per lavori di ripristino, dopo una frana che ha comportato il rinvio della riapertura alla primavera del 2025. Inoltre, l’autostrada ferroviaria alpina, che permette il trasporto di 150 camion al giorno sui treni, è ferma da oltre un anno, aggravando ulteriormente la situazione dei trasporti nella regione.
Impatto sui trasporti e sul turismo
Sulle strade alternative, l’autostrada del Frejus, che collega Bardonecchia a Modane in Francia, già accoglie tra i 700 e gli 800 mila Tir ogni anno (oltre duemila al giorno) e più di un milione di auto e moto. Tuttavia, anche questa infrastruttura presenta criticità: l’apertura della seconda canna autostradale del Frejus è stata rimandata a causa di necessità di collaudo. Questo rappresenta una vera e propria emergenza per la comunità valdostana e per tutte le attività che dipendono dai passaggi commerciali e turistici sotto il Monte Bianco.
Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha evidenziato come la galleria rappresenti un punto cruciale per le relazioni tra Italia e Francia. La chiusura del tunnel potrebbe avere ripercussioni dirette su un settore turistico già in difficoltà e su un sistema logistico che, già colpito dalla mancanza della ferrovia Torino-Lione, potrebbe subire ulteriori danni.
Le voci degli operatori del settore
La preoccupazione è palpabile anche fra gli operatori del settore. Enzo Pompilio d’Alicandro, presidente della Federazione degli autotrasportatori di Torino, ha commentato: “È passato un anno ma sembra ieri, perché in 12 mesi per le infrastrutture piemontesi non è cambiato assolutamente nulla, nonostante i proclami e gli annunci”. Un’affermazione che mette in luce il crescente malcontento e la necessità di soluzioni tempestive per facilitare i trasporti nella zona.
In conclusione, la chiusura del traforo del Monte Bianco si configura come un ulteriore ostacolo in un contesto già complesso per il trasporto merci e passeggeri. Con le attuali difficoltà logistiche e infrastrutturali, la situazione richiede un’attenzione particolare sia da parte delle istituzioni che da parte degli operatori del settore.