Boccia accusa Sangiuliano di ricatto: nuova rivelazione sul potere politico
Un nuovo capitolo si apre nella controversa vicenda che coinvolge il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei, che ha rilasciato un’intervista scottante a La Stampa. Boccia, presente al centro della polemica, ha dichiarato di avere informazioni chiave che potrebbero mettere Sangiuliano in una posizione difficile, ipotizzando addirittura un suo coinvolgimento in un presunto “ricatto”.
Incontro tra Boccia e Sangiuliano
Maria Rosaria Boccia ha spiegato che il suo primo incontro con Sangiuliano risale al 5 agosto 2023. Inizialmente, la sua funzione era quella di Consigliera per i grandi eventi del ministro. Boccia ha dichiarato che ha sempre sostenuto Sangiuliano durante le trasferte, specificando che i costi erano a carico del ministero, come evidenziato da e-mail ricevute. Ha messo in discussione le dichiarazioni fatte dal ministro in un’altra intervista, sottolineando che quello che ha riportato il ministro non corrisponde alla verità.
Dichiarazioni sul presunto ricatto
La Boccia ha evidenziato che ci sono persone che sarebbero coinvolte in attività di ricatto nei confronti di Sangiuliano in relazione a vantaggi che avrebbero ottenuto. La sua affermazione che il ministro sia “sotto ricatto” ha suscitato scalpore. Per chiarire la questione, Boccia ha confermato di aver passato molto tempo con Sangiuliano in trasferte di lunga durata, e non durante brevi spostamenti.
Il ruolo di Boccia
Boccia si è definita imprenditrice con un’esperienza ventennale e ha confermato che l’incontro con Sangiuliano è avvenuto in occasione della presentazione della candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Ha anche specificato che, all’inizio, lo accompagnava in modo da farsi un’idea dell’operato del ministero, con l’intenzione di diventare ufficialmente Consigliera.
Controversie sulle comunicazioni
Una questione cruciale emersa dall’intervista riguarda una e-mail datata 5 giugno, pubblicata da Dagospia, che secondo Boccia è stata inviata dal direttore del parco sotto “espressa comunicazione del ministro”. La mail conteneva informazioni riguardo all’organizzazione del G7 della Cultura, che avrà luogo nel 2024, indicando percorsi specifici che i ministri avrebbero dovuto seguire.
Possibile esposto in procura
Gennaro Sangiuliano, a seguito di queste rivelazioni, ha programmato un incontro con i suoi legali per valutare la possibilità di presentare un esposto presso la Procura della Repubblica. La situazione si complica sempre di più, lasciando aperte molte domande su come questa vicenda influenzerà il ministero e l’integrità del ministro stesso.
Questo scambio di accuse e le rivelazioni di Boccia pongono interrogativi sul futuro della politica culturale in Italia e sull’effettivo potere che le dinamiche personali possono avere all’interno delle istituzioni. La questione merita sicuramente di essere seguita da vicino, poiché gli sviluppi potrebbero avere ripercussioni significative sul panorama politico italiano.