Cronaca

Frana a San Felice a Cancello, recuperati i corpi di madre e figlio

Frana a San Felice a Cancello, recuperati i corpi di madre e figlio

Frana a San Felice a Cancello, recuperati i corpi di madre e figlio

La tragedia che ha colpito la comunità di San Felice a Cancello si arricchisce di un altro tragico capitolo. I soccorritori hanno recuperato il corpo di Giuseppe Guadagnino, di 42 anni, figlio di Agnese Milanese, di 74 anni. Il cadavere di entrambi è stato ritrovato nell’area dell’ex cava, nella zona in cui era stato rinvenuto quello della madre lo scorso 2 settembre. Questa drammatica scoperta giunge qualche giorno dopo le tragiche circostanze che hanno portato alla loro scomparsa, quando un’ondata di fango e detriti ha colpito la frazione Talanico, causando una frana devastante.

Le vittime della frana

Giuseppe Guadagnino e sua madre Agnese stavano tornando a casa a bordo di una apecar dopo aver lavorato nel loro noccioleto. La notte del 27 agosto, una violenta frana ha invaso la zona, portando via il loro veicolo e i loro attrezzi da lavoro. Già poche ore dopo la frana, i soccorritori avevano rinvenuto l’ape e il materiale impiegato nel lavoro, ma delle due vittime non vi era traccia. Purtroppo, il ritrovamento dei loro corpi ha confermato il tragico destino che li ha colpiti.

Il contesto dell’evento

La situazione a San Felice a Cancello è stata critica in seguito all’ondata di maltempo che ha investito la regione, contribuendo al verificarsi di frane e alluvioni in diverse aree. La comunità locale è in lutto, e l’evento ha suscitato una forte onda di solidarietà tra i residenti, che si stanno mobilitando per sostenere le famiglie colpite da questa tragedia. Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione, e si prevede un’analisi approfondita per prevenire future calamità.

La disperazione e il dolore sono palpabili nelle parole dei familiari e degli amici delle vittime, che ora devono affrontare la perdita di una madre e di un figlio in circostanze così tragiche. Mettere in sicurezza il territorio e garantire la salute e il benessere della comunità è diventato prioritario, e si auspica che la tragedia di Giuseppe e Agnese non sia dimenticata, ma rappresenti un monito per tutti.

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