Vladimir Putin avverte: la Nato entrerà nel conflitto se missili colpiranno la Russia
La tensione tra Russia e Occidente continua a crescere, con il presidente Vladimir Putin che alza il tono delle sue dichiarazioni. Parlando dell’uso delle armi a lungo raggio sul territorio russo, Putin ha avvertito gli occidentali che se permetteranno tali attacchi, entreranno in guerra con la Russia. Questa affermazione ha acceso il dibattito tra gli alleati dell’Ucraina riguardo all’uso delle armi fornite, come i missili Storm Shadow e ATACMS, per garantire la difesa del Paese senza oltrepassare i confini russi.
Richiesta di Zelensky per l’uso di missili
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rinnovato la sua richiesta per una maggiore libertà d’uso dei missili Storm Shadow consegnati dal Regno Unito e degli ATACMS forniti dagli Stati Uniti. Queste armi, con una gittata massima di diverse centinaia di chilometri, consentirebbero all’Ucraina di colpire i siti logistici dell’esercito russo e gli aeroporti da cui partono i bombardieri. Zelensky ha criticato il ritardo dell’Occidente, sottolineando che questa pausa ha dato alla Russia l’opportunità di rinforzare le sue posizioni nel conflitto.
Nonostante la pressione dell’Ucraina, al momento Washington non ha annunciato alcun cambiamento nelle regole riguardanti l’uso dei missili forniti a Kiev, ma sta mettendo a punto una valutazione in merito.
Attività militari russe nel Donbass
Nel frattempo, l’esercito russo sta continuando la sua avanzata nel Donbass, lanciando anche una controffensiva nella regione di Kursk. Mosca ha dichiarato di aver riconquistato alcune località che erano state precedentemente conquistate dagli ucraini durante l’offensiva di Kiev. La situazione resta critica, con le forze russe che non mostrano segni di rallentamento, nonostante il crescente supporto militare all’Ucraina da parte dell’Occidente.
Le accuse contro l’Iran
Sul fronte internazionale, le tensioni sono aumentate anche con l’Iran, accusato di fornire armi alla Russia. Teheran ha convocato gli ambasciatori di vari paesi alleati dell’Ucraina, tra cui Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Germania, per criticare l’approccio ostile dell’Occidente. Il ministero degli Esteri iraniano ha negato di aver venduto missili balistici a Mosca, mentre le accuse continuano a sollevare preoccupazioni nel contesto del conflitto.
Giornalisti sotto accusa in Russia
In un colpo di scena, il ministero dell’Interno russo ha pubblicato un elenco di giornalisti stranieri ricercati per presunto passaggio illegale del confine durante le operazioni militari ucraine. Tra i nomi figurano anche la giornalista della Rai Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini. In risposta, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato l’ambasciatore russo a Roma, esprimendo sorpresa per la decisione di Mosca.
La situazione attuale rimane tesa e fluida, con le conseguenze di queste azioni che potrebbero rivelarsi significative nel contesto del conflitto russo-ucraino e delle relazioni internazionali in generale. La comunità globale è in attesa di sviluppi, mentre il conflitto continua a influenzare la geopolitica europea.