La crescente mappa dell’odio dei cospirazionisti negli Stati Uniti: haitiani, LGBTQ+ e McKinsey
Recentemente, la città di Charleroi, in Pennsylvania, è diventata l’epicentro di nuove campagne di propaganda razzista alimentate da gruppi di destra negli Stati Uniti. Secondo un think tank legato al senatore Repubblicano Marco Rubio, alcuni video virali stanno alimentando la paura e l’odio verso i migranti haitiani, già stati oggetto di attacchi simili in altre località, come Springfield, Ohio, dove l’ex presidente Donald Trump li aveva accusati di mangiare animali domestici.
Il dibattito si è intensificato ulteriormente in questo piccolo paese di circa quattromila abitanti a sud di Pittsburgh, dove la narrazione prevalente suggerisce che un numero crescente di haitiani avrebbe invaso l’area, causando la fuga dei residenti e privandoli di risorse come case e lavori. L’attivista controverso Nate Hochman ha messo in discussione l’amministrazione locale, accusandola di incoraggiare una “sostituzione etnica” con l’obiettivo di far lasciare Charleroi ai residenti di origine bianca.
### La diffusione di teorie complottiste
Nei contenuti condivisi su X (ex Twitter), Hochman e altri sostenitori delle teorie complottiste sostengono che l’arrivo di duemila haitiani non può essere casuale; qualcuno, a loro avviso, è dietro questo movimento. A farne le spese è stata anche la comunità LGBTQ+, accusata di voler cancellare l’identità americana e i suoi simboli tradizionali. Video virali mostrano immagini provocatorie, come persone nude davanti a bambini, sostenendo che ci sia un attacco in atto contro le tradizioni americane. Hochman sostiene che eventi come il giorno del Ringraziamento stiano per essere sostituiti con commemorazioni delle stragi dei nativi indigeni.
### L’ascesa dei crimini d’odio
Le recenti affermazioni di Hochman fanno eco a un clima di odio crescente nei confronti delle minoranze. Secondo un rapporto pubblicato dall’FBI, nel 2023 i crimini d’odio contro la comunità LGBTQ+ sono aumentati dell’8,6% rispetto all’anno precedente. Durante questo periodo, Hochman, già noto per le sue posizioni estremiste e le sue affiliazioni discutibili, ha continuato a pubblicare contenuti incendiari che mirano a demonizzare quelle che considera “minacce” all’America tradizionale.
È interessante notare che la campagna contro la McKinsey & Company, una società di consulenza strategica di New York, è stata inclusa in questa retorica. Hochman ha accusato McKinsey di aver infiltrato le amministrazioni presidenziali per quasi un secolo, affermando che anche durante il governo Trump l’agenzia ha esercitato una notevole influenza. Questa accusa, priva di fondamenti solidi, si inserisce in una narrazione più ampia che cerca di giustificare modalità autoritarie di espressione.
### Risposta dalla comunità e dalle organizzazioni
Un portavoce di Human Rights Campaign ha condannato queste affermazioni, sottolineando che le retoriche d’odio non fanno altro che cercare di spaventare e demonizzare le comunità già vulnerabili. “Fascisti e simpatizzanti autoritari sono alla ricerca disperata di potere”, ha dichiarato Sam Lau. “Sanno che la maggioranza degli americani crede nell’uguaglianza, e utilizzano retoriche false per minare il progresso sociale”.
Questo esempio di propaganda razzista dimostra come il divario politico e sociale negli Stati Uniti si stia allargando, portando a un clima di crescente intolleranza e paura. Far luce su queste narrative e resistere all’odio diventa un compito cruciale per la società civile, affinché le voci delle comunità vulnerabili non vengano silenziate.
In conclusione, è fondamentale continuare a monitorare e affrontare queste dinamiche per garantire che l’uguaglianza e i diritti civili non vengano compromessi da campagne di odio e disinformazione.