Femminicidio a San Felice a Cancello: uomo strangola la moglie davanti ai figli
Un nuovo tragico episodio di femminicidio ha scosso la comunità di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Questa mattina, attorno alle 5, un uomo di origine albanese, Luzmil M., di 29 anni, ha strangolato la moglie Eleonor, 24enne, all’interno della loro abitazione, mentre i loro due figli, di 4 e 6 anni, assistevano alla drammatica scena.
La tragedia si consuma in casa
L’orrendo delitto è avvenuto in via Caravaggio, dove la coppia risiedeva. Secondo le prime testimonianze, i vicini sono stati allertati dalle urla disperate della donna, che si sono trasformate in un grido di aiuto. Preoccupati per la situazione, hanno contattato il 112.
Dopo l’aggressione, l’uomo si sarebbe allontanato vagando nei dintorni di casa prima di chiedere aiuto alla cognata, sostenendo di non sentirsi bene. Tuttavia, sospettando qualcosa di strano, la cognata ha videochiamato Eleonor per controllare la sua salute. A rispondere alla chiamata è stato il figlio maggiore della coppia, che, in un momento di indicibile angoscia, ha mostrato il corpo senza vita della madre alla zia. Questo ha immediatamente indotto la donna a allertare le autorità.
Intervento delle forze dell’ordine
I carabinieri, giunti sul posto dopo la segnalazione, hanno immediatamente arrestato Luzmil M. poco dopo averlo individuato. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per ricostruire l’accaduto e comprendere le dinamiche di questo ennesimo episodio di violenza domestica. A destare preoccupazione è non solo la brutalità del gesto, ma anche il fatto che i bambini abbiano assistito a un atto così atroce, segnando un altro capitolo drammatico nella piaga del femminicidio in Italia.
Questo tragico evento riporta nuovamente l’attenzione su un fenomeno che continua a colpire la società, richiamando la necessità di interventi più incisivi contro la violenza di genere. Le istituzioni sono chiamate a fare fronte a questa emergenza sociale, per tutelare le vittime e prevenire ulteriori simili atrocità.