Cronaca

Nove anni di lavoro nel cantiere: la felicità della nuova M4 di Milano

Nove anni di lavoro nel cantiere: la felicità della nuova M4 di Milano

Nove anni di lavoro nel cantiere: la felicità della nuova M4 di Milano

Dopo nove anni di intensi lavori, la linea 4 della metropolitana di Milano, conosciuta come la “blu”, è finalmente pronta per essere inaugurata, con una festa che celebrerà tutte e 21 le fermate. Questo traguardo segna un’importante evoluzione per il trasporto pubblico della città, un’opera che è stata testimone di sfide e successi grazie al lavoro instancabile di professionisti come l’ingegnera edile Laura Liberatore.

Un viaggio lungo quasi un decennio

Laura Liberatore ha trascorso parte della sua carriera professionale lavorando come ispettrice nel cantiere della metropolitana. Nata a Parigi e cresciuta a Milano, ha avuto esperienze significative, incluso un periodo per Expo, prima di dedicarsi quasi interamente alla realizzazione della linea M4. Con 41 anni e due maternità alle spalle, la sua passione per l’ingegneria civile la porta a controllare l’avanzamento dei lavori, garantendo che tutto procedesse secondo il progetto e affrontando le criticità.

17mila lavoratori e 1800 aziende hanno partecipato a questo enorme progetto, che estende la rete metropolitana per 15 chilometri, collegando l’aeroporto di Linate e il quartiere Forlanini con la zona ovest della città. La responsabilità di Liberatore è stata quella di monitorare costantemente il cantiere, interfacciandosi sia con i tecnici che con gli operai, e rispondendo alle rimostranze dei cittadini, spesso infastiditi dai disagi causati dai lavori.

Le sfide e le soddisfazioni del cantiere

La creazione della nuova metropolitana ha rappresentato una sfida complessa. Laura ha dovuto affrontare numerosi ostacoli, dalla scoperta di tubazioni non documentate a singole fasi di lavoro che richiedevano collaborazione con diversi enti e organizzazioni. “È stato un lavoro molto complesso”, racconta, “che ha richiesto un’attenta pianificazione e risoluzione di problematiche tecniche”.

La presenza degli “umarell”, ovvero i pensionati milanesi che monitorano i cantieri, ha aggiunto un’ulteriore dimensione umana al progetto. “Questi cittadini ci osservavano con curiosità e, a volte, con critiche”, spiega Laura, “ma abbiamo sempre cercato di ascoltarli e risolvere le problematiche con i commercianti e i residenti”.

Un futuro migliore per Milano

Liberatore riflette sulle difficoltà affrontate e si dice fiduciosa: “Sicuramente abbiamo creato molti disagi alla viabilità, ma adesso posso sorridere al ricordo”. Con la nuova linea metropolitana pronta, i residenti in periferia beneficeranno di un servizio che semplificherà i trasporti, aumentando il valore delle proprietà nelle zone interessate.

La nuova metropolitana leggera, che non necessita di un autista, avrà la capacità di trasportare fino a 600 passeggeri per convoglio, un importante passo in avanti verso una Milano più sostenibile. Attualmente, Laura ha cambiato il suo ruolo ed è ora responsabile per la qualità e l’ambiente della direzione lavori.

Il contributo femminile in ambito ingegneristico è un tema che le sta a cuore. Con soddisfazione, Laura sottolinea come la presenza delle donne nel settore sia aumentata negli anni. “All’inizio, ero l’unica donna in Expo, ma ora sono felice di vedere una crescente rappresentanza femminile”, conclude.

In conclusione, Laura Liberatore non solo ha contribuito a dare vita a un’opera tanto attesa, ma ha anche aperto la strada per future generazioni di donne nel campo dell’ingegneria. La sua storia è un esempio ispiratore di come la passione e il duro lavoro possano trasformare la città e le vite delle persone che la abitano.

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