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Fosforo bianco in Libano: Israele accusato di attacchi contro Unifil

Fosforo bianco in Libano: Israele accusato di attacchi contro Unifil

Fosforo bianco in Libano: Israele accusato di attacchi contro Unifil

Recenti sviluppi in Libano hanno sollevato seri interrogativi sulle operazioni militari di Israele, dopo la pubblicazione di un report riservato che documenta attacchi contro le forze di pace delle Nazioni Unite (Unifil). L’esercito israeliano è stato accusato di aver violato il diritto internazionale, prendendo di mira posizioni chiaramente identificate dell’Onu e utilizzando presunti armamenti controversi come il fosforo bianco.

Incidenti documentati e accusa di violazione

Il report, redatto da un paese fornitore di truppe per Unifil e visionato dal Financial Times, evidenzia una serie di incidenti in cui l’IDF ha attaccato le forze internazionali in Libano. Tra i casi rilevanti, vi sono stati danni a strutture dell’Onu e feriti in diverse occasioni, con 15 caschi blu riportati come feriti a causa dell’uso di munizioni problematiche.

Unifil ha definito questi eventi come una “flagrante violazione del diritto internazionale”. Dalla sua parte, Israele ha respinto le accuse, sostenendo di non aver mirato deliberatamente alle forze Onu durante la sua invasione del Libano meridionale, avviata all’inizio di ottobre. Le autorità israeliane hanno anche affermato che le forze di pace sono utilizzate come “scudo umano” dai combattenti di Hezbollah, esortando l’Onu a ritirare i propri peacekeeper per garantire la loro sicurezza.

Attività militari tra tensioni crescenti

Anche se gli attacchi hanno suscitato la condanna internazionale, Israele ha mantenuto una posizione ferma. Domenica scorsa, Unifil ha denunciato che un bulldozer dell’IDF ha demolito deliberatamente una torre di osservazione e diverse recinzioni di una base Onu a Marwahin. Il documento non solo conferma che la maggior parte degli incidenti è stata reso pubblica, ma offre anche nuove informazioni, comprensive di fotografie che testimoniano i danni inflitti alle strutture.

Le forze israeliane, come evidenziato nel report, hanno aumentato l’intensità delle azioni militari dopo l’8 ottobre, colpendo direttamente le basi della forza internazionale. In un evento significativo il 10 ottobre, un carro armato Merkava delle IDF ha ferito due peacekeeper colpendo la torre di osservazione nel quartier generale della forza internazionale a Naqoura.

Uso controverso del fosforo bianco

Uno degli episodi più allarmanti si è verificato nelle prime ore del 13 ottobre, quando due carri armati dell’IDF hanno forzato l’ingresso di una base Onu, per poi sparare proiettili che hanno emesso “fumo di sospetto fosforo bianco”. Questo fumo, secondo quanto riportato, si è diffuso all’interno della base, causando ferite a 15 peacekeeper. Le immagini incluse nel report mostrano i carri armati che hanno superato i cancelli e i danni ai muri perimetrali.

L’utilizzo del fosforo bianco in contesti abitati è considerato illegale secondo il diritto internazionale, ma Israele ha difeso le sue operazioni passate sostenendo che il suo uso sia conforme alle norme internazionali. I gruppi per i diritti umani hanno già documentato l’uso di questo tipo di munizione da parte di Israele in Libano nell’ultimo anno, aumentando la preoccupazione per la sicurezza delle forze di pace e per le popolazioni civili nella regione.

In questo contesto complesso, le tensioni tra Israele e le forze internazionali continuano ad aumentare, con potenziali ripercussioni sulla stabilità del Libano e sull’efficacia delle operazioni di pace delle Nazioni Unite.

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