Edifici vulnerabili nei Campi Flegrei: duemila rischi nella zona rossa
Prima operazione di prevenzione sismica in Italia: investimenti da mezzo miliardo
Le vulnerabilità edilizie all’interno della zona rossa dei Campi Flegrei rappresentano una seria preoccupazione per la sicurezza degli abitanti. Recentemente, il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha rivelato che circa 2.000 edifici sono stati identificati come particolarmente a rischio. Questa valutazione è stata effettuata al termine di una riunione dedicata alla presentazione del primo programma di interventi rivolti alla riqualificazione sismica degli edifici pubblici e all’adeguamento delle infrastrutture nei comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli.
Musumeci ha dichiarato che risolvere la questione degli residenti costretti a lasciare le loro abitazioni è una priorità. Tuttavia, ha sottolineato come il primo decreto per i Campi Flegrei non prevedesse fondi specifici, già completata la ricognizione della vulnerabilità strutturale degli edifici.
Investimenti per la sicurezza delle infrastrutture
Il ministro ha descritto questo programma come una massiccia operazione di prevenzione strutturale mai realizzata prima in Italia. Con un investimento di quasi mezzo miliardo di euro, il governo mira a garantire la sicurezza non solo delle strade, ma anche delle caserme, degli edifici scolastici e delle infrastrutture portuali. Musumeci ha sottolineato l’importanza di un approccio collaborativo tra le varie istituzioni coinvolte, con un chiaro ruolo del commissario straordinario, Fulvio Maria Soccodato, la cui esperienza e competenza sono state valutate come cruciali per il successo dell’iniziativa.
La previsione è che i lavori possano concludersi entro 36 mesi, con aggiornamenti costanti sobre i progressi in corso, almeno ogni sei mesi. Questo garantirà che il territorio sia sempre informato riguardo agli sviluppi del cantiere.
Strategie di prevenzione e formazione
In aggiunta ai lavori strutturali, Musumeci ha insistito sull’importanza di una prevenzione non strutturale, compreso il coinvolgimento delle scuole. La pianificazione di esercitazioni sul territorio è già in fase di sviluppo, mirata a sensibilizzare i più giovani riguardo la fragilità del territorio e alla cultura del rischio. La consapevolezza e la preparazione rappresentano strumenti cruciali per ridurre il rischio e proteggere le comunità.
Sgomberi e burocrazia: un tema delicato
Un altro argomento affrontato dal ministro riguarda gli sgomberi delle famiglie a causa del bradisismo nella zona. Musumeci ha dichiarato che, se non fosse per le lungaggini burocratiche, si potrebbe risolvere la situazione in modo più efficace. Ha rassicurato che le risorse legislative per supportare coloro che hanno perso le loro case sono già disponibili, e si sta collaborando con il Ministero dell’Economia per ridurre i tempi delle procedure necessarie per l’assistenza.
Infine, il ministro ha confermato che le famiglie sgomberate stanno ricevendo un contributo di assistenza autonoma, sottolineando l’impegno del governo nel ridurre al minimo i disagi patiti dagli abitanti dei Campi Flegrei. La speranza è che queste problematiche non si ripetano in futuro, consentendo ai residenti di vivere in una condizione di maggiore sicurezza.