Cronaca

Scavo clandestino a Città della Pieve: sequestrate urne etrusche di grande valore archeologico

Scavo clandestino a Città della Pieve: sequestrate urne etrusche di grande valore archeologico

Scavo clandestino a Città della Pieve: sequestrate urne etrusche di grande valore archeologico

Un’importante operazione di recupero archeologico ha avuto luogo a Città della Pieve, in Umbria, dove i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno sequestrato preziosi reperti risalenti alla civiltà etrusca. Due persone sono attualmente indagate dalla procura di Perugia per furto e ricettazione di beni culturali. La scoperta segue le segnalazioni di scavi abusivi nella regione e solleva interrogativi sul valore e la tutela del nostro patrimonio storico.

Dettagli dell’Operazione

I reperti archeologici recuperati, che si stima possano valere intorno agli 8 milioni di euro, erano destinati al mercato del collezionismo privato all’estero. Gli indagati, di professione imprenditori edili, stanno ora affrontando le conseguenze legali delle loro azioni, che avrebbero potuto essere evitate se avessero segnalato il rinvenimento al competente ente preposto. La legge sul patrimonio culturale italiano consente di ricevere una ricompensa del 50% sul valore dei beni rinvenuti, a patto di una corretta denuncia.

Tra i reperti sequestrati ci sono otto urne funerarie e due sarcofagi, uno dei quali conteneva lo scheletro di una donna di circa 40-45 anni, evidenziando un aspetto della vita sociale ed esistenziale degli etruschi. Questo recupero è considerato uno dei più significativi in termini di arte e storia etrusca, non solo per la qualità dei reperti, ma anche per il loro contesto archeologico.

Collegamenti Storici e Culturali

I reperti ritrovati sono attribuiti alla gens Pulfna, un’importante famiglia etrusca, già nota grazie a un precedente ritrovamento avvenuto nel 2015 nella stessa area. Questo legame storico rende il recupero ancora più rilevante, poiché suggerisce l’esistenza di un’unica necropoli etrusca. La conferenza stampa che ha annunciato il sequestro ha visto la partecipazione di importanti figure, tra cui il ministro della Cultura e il procuratore capo di Perugia, che hanno evidenziato l’importanza della tutela del patrimonio culturale.

L’indagine è stata avviata dopo che le forze dell’ordine hanno ricevuto notizie confidenziali riguardo a possibili scavi non autorizzati nella zona. Attraverso monitoraggi di siti web e intercettazioni, gli inquirenti sono riusciti a risalire agli indagati, scoprendo che le urne raffiguranti figure tipicamente etrusche erano già in vendita online.

Il Supporto Scientifico e i Rilevamenti

Grazie alla collaborazione di un docente dell’Università di Tor Vergata e ulteriori supporti delle autorità archeologiche, si è potuto stabilire l’appartenenza dei reperti a una necropoli etrusca. Grazie a un drone utilizzato dal Nucleo Elicotteri Carabinieri, gli investigatori hanno localizzato il sito di scavo con grande precisione, confermando la presenza di beni storici all’interno del terreno dei sospettati.

Oltre alle otto urne in travertino bianco, decorate con motivi di battaglie e mitologici, il corredo funebre include anche specchi in bronzo di notevole valore. Questo prezioso bottino non è solo un tesoro per i collezionisti, ma rappresenta un importante patrimonio culturale da proteggere e valorizzare.

In conclusione, questo recente sequestro mette in luce l’importanza della vigilanza e della tutela del patrimonio culturale in Italia. Gli scavi clandestini non solo danneggiano la nostra storia, ma privano la collettività di una conoscenza necessaria per comprendere meglio le civiltà passate. La responsabilità di preservare e valorizzare tali reperti ricade su ciascuno di noi.

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