Arrestati 12 membri del gruppo neonazista Werwolf, nel mirino Giorgia Meloni
È di 12 arresti il bilancio dell’operazione condotta dalla Polizia di Stato contro il gruppo neonazista e suprematista noto come “Werwolf Division”. Gli arresti hanno avuto luogo in diverse città d’Italia e sono il risultato di un’inchiesta che ha sollevato gravissime accuse di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Particolari accuse riguardano anche la detenzione illegale di armi da fuoco.
Dettagli dell’operazione coordinata
Le misure cautelari in carcere sono state emesse dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica. In aggiunta agli arresti, sono state effettuate 13 perquisizioni domiciliari in varie località. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Il gruppo Werwolf Division, il cui nome trae ispirazione dai “lupi mannari” nazisti attivi durante la Seconda guerra mondiale, era già oggetto di un’inchiesta da parte della Procura di Napoli nel maggio 2023, quando erano stati indagati otto membri. Durante quell’indagine era emersa l’esistenza di una rete Telegram, gestita da Bologna, utilizzata per organizzare atti eversivi violenti e per inneggiare alla Shoah.
Minacce dirette a figure pubbliche
Tra le inquietanti scoperte, la Procura di Bologna ha rivelato che il gruppo progettava di colpire la premier Giorgia Meloni e un economista del World Economic Forum. In un decreto di perquisizione, si parla di “preparazione di gravi attentati”, con la Digos che ha confermato che il gruppo puntava a sovvertire l’attuale ordinamento per instaurare uno stato etico e autoritario focalizzato sulla razza ariana. Sono emerse anche notizie riguardanti un “istruttore” che era responsabile per l’addestramento dei membri, definiti “guerrieri”.
Nel corso delle operazioni di perquisizione, che si sono svolte nella mattinata, gli agenti hanno sequestrato armi, katane, cimeli e busti di culto nazista e fascista. Sulla base delle informazioni disponibili, cinque delle dodici persone arrestate si trovano a Bologna e provincia, mentre altre sono attualmente indagate a piede libero.
L’operazione evidenzia come la minaccia di gruppi neonazisti e suprematisti sia ancora presente in Italia, mettendo in luce la necessità di un continuo monitoraggio e intervento da parte delle autorità competenti.