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Mike Johnson rieletto speaker della Camera: il Congresso inizia con tensioni nel GOP

Mike Johnson rieletto speaker della Camera: il Congresso inizia con tensioni nel GOP

Mike Johnson rieletto speaker della Camera: il Congresso inizia con tensioni nel GOP

Il 119esimo Congresso degli Stati Uniti è ufficialmente partito, con i repubblicani al timone di entrambe le camere. In un voto che ha tenuto il fiato sospeso, il GOP ha mantenuto il controllo della Camera, rieleggendo Mike Johnson come presidente. Questo risultato, ottenuto soltanto grazie all’intervento dell’ultimo minuto di alcuni membri, ha messo in luce le fragilità interne al partito. La legislatura, infatti, affronta uno scoglio delicato: l’elezione della terza carica più importante del Paese, in uno scenario politico già fragile.

Rieleggere Mike Johnson

Il congresso ha conosciuto un avvio incerto, incapace di nascondere le divisioni all’interno dei repubblicani. Johnson, sostenuto dal presidente eletto Donald Trump, è stato rieletto presidente della Camera dopo che due deputati del suo caucus hanno cambiato voto all’ultimo momento, concedendogli 218 voti contro i 215 di Hakeem Jeffries, il candidato democratico. Questo permette a Johnson di continuare il suo servizio in una posizione ottenuta per la prima volta nell’ottobre 2023, quando ha preso il posto di Kevin McCarthy.

Un Congresso fragile

Nonostante la vittoria alle ultime elezioni, i repubblicani si trovano in una situazione precaria, con un margine di soli 5 seggi alla Camera dei Rappresentanti, ridotto ulteriormente a causa delle dimissioni di Matt Gaetz, coinvolto in uno scandalo. Di fronte a questa instabilità, il GOP non può permettersi ulteriori divisioni interne. La scossa iniziale di Johnson rappresenta una sfida significativa anche per Trump, il quale desidera iniziare il suo secondo mandato con una legislatura unita. Trump, ottimista, ha già espresso il suo supporto per Johnson sui social media tramite il suo network Truth.

Nomi significativi al Senato

Il nuovo Congresso non si limita alla Camera dei Rappresentanti. Il Senato ha accolto diverse new entry, tra cui due senatrici democratiche, Lisa Blunt Rochester e Angela Alsobrooks, che rappresentano un importante traguardo: il Senato ha ora due donne nere per la prima volta. Inoltre, Sarah McBride, congressista del Delaware, è diventata la prima donna trans al Congresso, mentre Emily Randall è la prima donna latina della comunità LGBTQ+ a entrare in Camera.

Un inizio senza collusioni nel Senato

La prima sessione del Senato si è svolta anch’essa venerdì, senza votazioni decisive, dato che solo un terzo della Camera è stato rinnovato. John Thune, leader della maggioranza repubblicana, è stato eletto qualche settimana fa, mentre i legislatori delle due camere hanno prestato giuramento di fronte alla vicepresidente Kamala Harris, il cui ruolo di presidente del Senato, oltre che di vicepresidente, implica una grande responsabilità.

Le dinamiche tra i repubblicani, unite a un contesto di margini risicati, segnano l’agenda legislativa di Trump, il quale, nonostante le difficoltà, si prepara ad affrontare il suo insediamento il 20 gennaio con determinazione. «Mike sarà un grande speaker e il nostro Paese ne trarrà beneficio», ha commentato Trump, evidenziando la necessità di buonsenso e leadership per l’America.

In questo nuovo capitolo legislativo, il Congresso deve affrontare non solo le sfide interne al partito, ma anche le aspettative di un popolo che attende un futuro più luminoso. Le scelte che verranno fatte nei prossimi mesi avranno un impatto duraturo sulla direzione politica dello Stato americano.

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