Killer di New Orleans aveva in mente un attacco con esplosivi rari
Continuano a emergere dettagli inquietanti sull’attacco che ha sconvolto New Orleans, dove ben 14 persone hanno perso la vita. Le indagini conducono gli investigatori a concentrarsi sul killer, Shamsud-Din Jabbar, e sulle sue pericolose intenzioni. Secondo fonti di Nbc News, il killer avrebbe utilizzato un composto esplosivo raro nelle due bombe artigianali che non sono esplose, una sostanza mai vista in attacchi terroristici negli Stati Uniti o in Europa. Ci si interroga su come Jabbar abbia potuto accedere a tali materiali e su come sia riuscito a produrli.
Nonostante l’intenzione del killer di provocare una strage, i due dispositivi artigianali non sono detonati. Ancora non è chiaro se il fallimento sia dovuto a un malfunzionamento, alla mancanza di attivazione o ad altro. Jabbar aveva pianificato di utilizzare un trasmettitore per far esplodere le bombe, posizionate all’interno di frigoriferi a Bourbon Street. Gli agenti dell’FBI hanno recuperato un trasmettitore e due pistole dal camion di Jabbar, ora analizzati in laboratorio per comprendere meglio i dettagli dell’operazione.
Un altro aspetto inquietante riguarda l’incendio di una casa affittata a breve termine in Mandeville Street, dove sono stati li trovati materiali per fabbricare bombe artigianali. Questo tentativo sembrerebbe essere stato fatto per distruggere ulteriori prove legate al suo crimine. Le autorità sono ora al lavoro per ricostruire la dinamica di questo caso complesso e terrificante.
L’uso di sostanze esplosive così rare solleva preoccupazioni su come tali conoscenze possano diffondersi e su quali siano i meccanismi di accesso utilizzati da individui come Jabbar. L’analisi dei materiali trovati in casa e nel suo camion potrebbe offrire informazioni chiave per prevenire futuri attacchi simili.