Cronaca

Omicidio Sharon Verzeni, richiesta di perizia psichiatrica per Sangare

Omicidio Sharon Verzeni, richiesta di perizia psichiatrica per Sangare

Omicidio Sharon Verzeni, richiesta di perizia psichiatrica per Sangare

Il caso dell’omicidio di Sharon Verzeni continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica. Domani, presso la Corte d’Assise di Bergamo, l’avvocato Giacomo Maj presenterà una richiesta cruciale per il suo assistito, Moussa Sangare, un 31enne di origini maliane, accusato di aver ucciso Verzeni nella notte tra il 29 e il 30 luglio dello scorso anno. La richiesta riguarda la perizia psichiatrica per stabilire se Sangare era in grado di intendere e volere al momento del delitto.

Dettagli sul delitto

Il caso di Sharon Verzeni ha suscitato scalpore, non solo per la brutalità dell’omicidio, ma anche per le circostanze che lo circondano. Sangare, che si stava già preparando per una carriera da rapper, è accusato di omicidio volontario aggravato, con l’aggravante della premeditazione e della minorata difesa. Questa tragica vicenda ha attirato l’attenzione degli investigatori, che hanno lavorato intensamente per risolvere quello che appariva un vero e proprio rompicapo.
La svolta nell’indagine è arrivata grazie alle telecamere di sorveglianza che hanno registrato il killer in bicicletta.

Movente e testimonianze

La ricostruzione della serata fatale ha rivelato che Sharon uscì di casa da sola, con le cuffie alle orecchie, una prassi che aveva adottato per motivi legati alla sua salute. Secondo quanto riportato, poco dopo essere stata accoltellata da Sangare, Sharon riuscì a contattare i soccorsi, esprimendo la sua disperazione con le parole: “Mi ha accoltellata”. Il racconto di Sangare è particolarmente inquietante, poiché ha dichiarato di aver agito senza alcun movente. La sua versione dei fatti include una strana affermazione: “Ho visto una ragazza con le cuffiette che guardava le stelle nel cielo” prima di avvicinarla e colpirla.

Le attese in aula

Domani, durante l’udienza, saranno presenti in aula diversi familiari di Sharon. Tra questi, il padre Bruno Verzeni, la madre Maria Teresa Previtali e i figli Melody e Christopher, costituitisi parte civile nel processo. Saranno assistiti dall’avvocato Luigi Scudieri, mentre la comunità locale attende con ansia aggiornamenti sulle fasi del processo e sulla possibile decisione riguardo alla perizia psichiatrica.

Il caso rimane uno dei più discussi e delicati dell’ultimo anno, con interrogativi che si accumulano riguardo alla responsabilità penale di Sangare e al contesto in cui è avvenuto il delitto. La richiesta di perizia psichiatrica potrebbe apportare nuove rilevanze alla vicenda, in attesa di un verdetto che potrebbe segnare un punto di svolta sia per la giustizia che per le famiglie coinvolte.

Condividi questo articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *