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UE in crisi: vertice con Zelensky per l’unità sulla difesa europea

UE in crisi: vertice con Zelensky per l'unità sulla difesa europea

UE in crisi: vertice con Zelensky per l’unità sulla difesa europea

In un periodo caratterizzato da sfide senza precedenti, l’Unione Europea si prepara a un Consiglio europeo straordinario, dove i leader dei Ventisette discuteranno della difesa europea e del futuro dell’Ucraina. Un vertice che promette di essere cruciale, visto che i destini dell’Europa e dell’Ucraina si intrecciano in modo sempre più stretto.

Un incontro storico per l’Europa

I capi di Stato e di Governo dell’Unione si ritroveranno al Palazzo Justus Lipsius, con una circostanza unica: l’unico ospite sarà il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Questo incontro rappresenta un momento di grande tensione e di massima riservatezza, poiché i leader discuteranno senza l’influenza di consiglieri diplomatici o ambasciatori. L’assenza di telefoni e dispositivi elettronici in sala evidenzia ulteriormente l’importanza e la delicatezza della situazione.

Gli ambasciatori che preparano il vertice avvertono che si tratta di un “nuovo capitolo” e di settimane che “possono valere decenni”. È crescente la consapevolezza che l’Europa deve diventare più autonoma nella gestione della propria sicurezza, un intento che sembra ora condiviso dalla maggior parte dei leader europei.

Le divisioni interne all’Unione

Tuttavia, non mancano le divisioni interne. I premier di Ungheria e Slovacchia, Viktor Orban e Robert Fico, si oppongono fermamente a una strategia che preveda una “pace con la forza”, mettendo in discussione le possibilità di un cessate il fuoco che non rispetti l’integrità territoriale dell’Ucraina. La necessità di coinvolgere Kiev nei negoziati sembra essere un punto fondamentale, ma la resistenza di alcuni Stati membri complica ulteriormente la situazione.

Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, è determinato a cercare un compromesso tra le diverse posizioni, consapevole che una mancanza di unità potrebbe inviare un messaggio negativo agli alleati, in particolare agli Stati Uniti. Non esiste, al momento, un piano B per le conclusioni del summit, il che mette ulteriore pressione sui leader.

Decidere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Uno dei temi cruciali di questo vertice sarà la definizione della posizione dell’Unione riguardo all’Ucraina e le garanzie di sicurezza da offrire. Le proposte in discussione includono l’idea di un prestito congiunto da 150 miliardi di euro e la sospensione del Patto di stabilità per consentire agli Stati membri di investire di più nella difesa. Tuttavia, la posizione dei “frugali” – i Paesi più cauti sul bilancio – pone interrogativi sulla destinazione di questi fondi e sul ruolo degli Stati partner extra-Ue.

La Francia insiste sulla necessità che questi finanziamenti siano legati a progetti “Made in Europe” per evitare che una parte significativa vada a vantaggio delle imprese americane. La proposta di utilizzare la procedura d’urgenza per accelerare le decisioni riguardo alla difesa ha già suscitato malcontento nel Parlamento europeo, dove alcuni vedono in questo approccio una potenziale violazione del processo democratico.

Modifiche al Patto di stabilità

Il dibattito si fa teso anche riguardo alla modifica del Patto di stabilità. I Paesi Bassi e l’Austria, in particolar modo, si oppongono a cambiamenti che consentirebbero spese superiori alle attuali normative. La Germania sembra orientata a riconsiderare questa posizione in virtù dell’aumento delle spese militari, proponendo di estendere la sospensione del Patto di stabilità per garantire maggiori investimenti nella difesa.

In conclusione, l’Unione Europea si trova di fronte a un bivio decisivo. L’unità mostrata durante il vertice sarà fondamentale per stabilizzare non solo la situazione in Ucraina ma anche per definire la futura sicurezza europea. La capacità di trovare un terreno comune, nonostante le diffidenze interne, sarà cruciale per affrontare le sfide che attendono l’Europa nel contesto attuale.

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