Cronaca

La tesi del doppio killer di Garlasco bocciata, retroscena e motivazioni della procura

La tesi del doppio killer di Garlasco bocciata, retroscena e motivazioni della procura

L’ipotesi del doppio killer di Garlasco ha riacceso le polemiche in questi giorni, a distanza di cinque anni dalla sua prima formulazione. I carabinieri di Milano avevano presentato un’informativa che denunciava “anomalie” nell’inchiesta che aveva portato alla condanna di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi. Tuttavia, la magistratura di Pavia ha nuovamente archiviato il caso, confermando la posizione già assunta in precedenza riguardo a Andrea Sempio, suggerendo che l’idea di un complice fosse priva di fondamento.

Richiesta di archiviazione

Nella recente richiesta di archiviazione, il gip Pasquale Villani ha respinto tutte le istanze di approfondimento avanzate dai carabinieri. Secondo il procuratore aggiunto Mario Venditti, un’attenta analisi delle prove ha escluso la presenza di eventuali correi. In particolare, non vi sono elementi né prove sufficienti che possano supportare l’idea di un secondo assalitore coinvolto nell’omicidio di Chiara Poggi.

Observazioni dei magistrati

I magistrati hanno puntato il dito contro l’inverosimiglianza dell’ipotesi di un complicato piano delitto. Hanno sottolineato che il luogo del delitto era talmente intriso di sangue che sarebbe stato impossibile per Alberto Stasi, o per chiunque altro, attraversare quella zona senza macchiarsi le scarpe. Inoltre, se ci fossero stati più partecipanti, la situazione sarebbe risultata ancor più confusa e le tracce di una seconda persona sarebbero sicuramente emerse.

Sospetti su Andrea Sempio

Nella loro indagine, i carabinieri avevano focalizzato i sospetti su Andrea Sempio, citando tre telefonate effettuate al numero di casa Poggi poco prima del delitto. Tuttavia, i magistrati hanno considerato queste suggestioni come prive di fondamento. Le telefonate si erano infatti verificate una settimana prima dell’omicidio e non risultava che Sempio avesse mai avuto rapporti con Chiara o conoscenze dirette con Stasi.

Conoscenza di Chiara Poggi

Sempio stesso ha ammesso di non conoscere il fidanzato della Poggi, il che rende difficile credere che avrebbe cercato di incontrarla nella sua abitazione. Non sono emerse prove che suggeriscano che Sempio avesse una relazione o frequentasse Alberto Stasi, escludendo ulteriormente la possibilità di un suo coinvolgimento.

Dubbio sull’alibi di Andrea Sempio

I magistrati hanno anche messo in discussione l’asserita validità dell’alibi di Sempio, in particolare il suo presunto scontrino di parcheggio. Anche se ha affermato di trovarsi a Vigevano la mattina del 13 agosto 2007, non è stato in grado di fornire alcuna prova concreta a supporto delle sue affermazioni. La questione è complicata dal fatto che il padre di Sempio ha trovato lo scontrino solo in un secondo momento, sollevando ulteriori interrogativi sul motivo per cui fosse stato conservato.

Conclusioni definitive sui legami tra Sempio e Stasi

Infine, gli inquirenti hanno stabilito un punto fermo: l’assassino indossava scarpe di misura 42, corrispondente a quella di Alberto Stasi, mentre Andrea Sempio indossa scarpe numero 44. Non ci sono state tracce di calzature di quella misura sulla scena del crimine, né collegamenti tra Sempio e Stasi, confermando, ancora una volta, la validità dell’archiviazione del caso.

In sintesi, la tesi del doppio killer di Garlasco è stata bocciata dalla magistratura, evidenziando l’assenza di elementi concreti che potessero sostenere l’idea di correi oltre a Stasi, chiudendo così un capitolo di indagini che ha segnato profondamente l’opinione pubblica.

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