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Raid aerei di Israele contro Hezbollah dopo attacco di razzi dal Libano, rischio guerra in aumento

Raid aerei di Israele contro Hezbollah dopo attacco di razzi dal Libano, rischio guerra in aumento

Raid aerei di Israele contro Hezbollah dopo attacco di razzi dal Libano, rischio guerra in aumento

Dopo la rottura del cessate il fuoco a Gaza, la situazione nella regione si complica ulteriormente con l’escalation delle tensioni anche in Libano. La recente offensiva di Israele, caratterizzata da raid aerei mirati contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, ha suscitato preoccupazioni internazionali e alimentato timori di una nuova guerra.

Israele risponde a razzi lanciati

L’attacco aereo israeliano è stato la risposta a un attacco missilistico, in cui sei razzi sono stati lanciati dal Libano, tre dei quali intercettati dai sistemi di difesa israeliani. Questo segna la prima violazione significativa del cessate il fuoco, che era in vigore dalla fine di novembre. Le conseguenze sono stati devastanti, con diversi morti e feriti, tra cui una giovane ragazza, a Tulin.

Israele, attraverso le dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz, ha ribadito la sua posizione. Il governo israeliano ha dichiarato che non tollererà alcuna minaccia ai suoi cittadini e che agirà con tutti i mezzi necessari per garantire la loro sicurezza. In questo contesto, il premier ha enfatizzato la responsabilità del governo libanese per le azioni che si svolgono nel suo territorio.

La reazione del governo libanese

In risposta agli eventi, il primo ministro libanese Nawaf Salam ha preso le distanze dall’attacco, sottolineando l’importanza della singolarità dello Stato nel decidere le questioni di guerra e pace. Ha avvertito del pericolo di un’escalation del conflitto, che potrebbe avere conseguenze devastanti per il Libano e il suo popolo. Il ministro degli Esteri Youssef Rajji ha confermato che il Libano non cerca un aumento delle tensioni, impegnandosi in sforzi diplomatici con i partner arabi e internazionali per mettere fine ai bombardamenti.

L’esercito libanese, nel frattempo, ha rafforzato la sua presenza nel sud del Paese, in contatto con le forze dell’Unifil per monitorare la situazione. Si segnalano anche operazioni di smantellamento di postazioni di lanciarazzi improvvisate. Tuttavia, l’origine dei razzi lanciati rimane poco chiara, data la complessità delle indagini che coinvolgono diverse fazioni.

Le posizioni di Hezbollah

Da parte sua, Hezbollah ha negato qualsiasi responsabilità e ha accusato Israele di utilizzare il lancio dei razzi come pretesto per continuare gli attacchi in Libano. Il gruppo, supportato dall’Iran, ha dichiarato di essere impegnato a rispettare il cessate il fuoco e ha riconosciuto la necessità di una de-escalation della situazione.

Nonostante il riconoscimento dei lanci di razzi, la presenza di elementi di Hamas in Libano complica ulteriormente la situazione, apportando un ulteriore livello di tensione.

Preoccupazioni internazionali e Unifil

L’Unifil ha espresso allerta per il riacuirsi della violenza, avvertendo che qualsiasi escalation potrebbe compromettere i progressi ottenuti nel mantenimento della stabilità nell’area. L’agenzia ONU ha esortato le parti coinvolte a evitare misure che possano mettere a rischio le vite dei civili.

Il cessate il fuoco, concordato il 27 novembre, prevede il ritiro delle forze israeliane dal Libano e il dislocamento delle forze libanesi nella regione meridionale. Tuttavia, i termini sono stati ripetutamente posticipati e contestati, con Israele che accusa il Libano di non rispettare le condizioni stabilite.

In un contesto di tensione crescente, la situazione in Libano rappresenta una sfida non solo per la stabilità regionale, ma anche per gli sforzi diplomatici volti a prevenire un ulteriore deterioramento del conflitto.

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