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Israele intensifica l’offensiva a Gaza e bombarda Sanaa in risposta agli Houthi

Israele intensifica l'offensiva a Gaza e bombarda Sanaa in risposta agli Houthi

Israele sta intensificando la sua offensiva a Gaza, con piani strategici finalizzati a un’operazione militare di vasta portata. Il generale Eyal Zamir, capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane, e Ronen Bar, direttore dello Shin Bet, hanno approvato le ultime modalità operativa per ampliarne l’impatto. Questo piano prevede la mobilitazione di riservisti e l’eventualità di ulteriori pressioni su Hamas per giungere a un accordo sugli ostaggi, prima della visita del presidente statunitense Donald Trump nella regione, che si concluderà il 16 maggio.

Risposta agli Houthi e attacchi mirati

Dopo l’attacco degli Houthi contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, Israele ha attuato una risposta decisa, colpendo nuovamente in Yemen. L’operazione ha già visto bombardamenti a Hodeidah e ora si è concentrata anche sull’aeroporto di Sanaa, dove sono stati colpiti diversi obiettivi strategici, tra cui centrali elettriche e un cementificio. L’IDF ha sottolineato che gli attacchi sono stati condotti con la massima precisione per limitare i danni ai civili, emettendo ugualmente ordini di evacuazione prima dei raid.

Le immagini dei bombardamenti hanno rapidamente fatto il giro del web, e il governo israeliano ha ribadito che l’aeroporto di Sanaa serviva come hub per l’approvvigionamento e il trasferimento di armi da parte degli Houthi. Questa offensiva sottolinea la determinazione di Israele a rispondere in modo aspro alle minacce esterne.

Il piano di sfollamento della popolazione

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha unanimemente approvato un piano operativo di sfollamento della popolazione nella Striscia di Gaza, già preparato da tempo ma inizialmente in attesa a causa delle pressioni internazionali. Netanyahu ha dichiarato che la popolazione civile verrà trasferita a sud per la propria protezione, promuovendo un programma di aiuti umanitari per assistere i civili sfollati.

C’è la possibilità che una serie di negoziati con Hamas possa portare a modifiche nei piani di evacuazione, ma è chiaro che Israele è pronto a lanciare una nuova fase dell’offensiva se non si riuscirà a ottenere concessionari validi prima della fine della visita di Trump nella regione.

Strategia a lungo termine contro Hamas

Il piano militare di Israele, soprannominato “I carri di Gedeone”, trae ispirazione da un episodio biblico in cui un piccolo gruppo di uomini ottenne una vittoria schiacciante grazie a strategia e astuzia. L’approccio israeliano prevede ora un’azione significativa contro Hamas, comprendente l’allontanamento della popolazione civile dalle aree del conflitto per liberare mano libera all’IDF.

Se la strategia sarà implementata con successo, Israele si troverà in una posizione per controllare una porzione significativamente maggiore del territorio di Gaza, creando una zona cuscinetto lungo il confine. Tuttavia, questo piano ha sollevato gravi preoccupazioni a livello internazionale, con le Nazioni Unite che esprimono timore per il potenziale aumento delle vittime civili e la devastazione della Striscia di Gaza.

In conclusione, la situazione a Gaza continua a essere precaria e complessa, con Israele determinato a mantenere pressioni su Hamas e a sviluppare piani operativi per affrontare le minacce alla sicurezza nazionale. Gli eventi nei prossimi giorni saranno cruciali per l’evoluzione della crisi.

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