Cronaca

Leone XIV celebra la prima messa e denuncia l’ateismo che riduce Gesù a superuomo

Leone XIV celebra la prima messa e denuncia l'ateismo che riduce Gesù a superuomo

Leone XIV celebra la prima messa e denuncia l’ateismo che riduce Gesù a superuomo

Nella sua prima omelia da Papa, Leone XIV ha toccato temi fondamentali che rispecchiano l’inquietudine di un mondo sempre più lontano dalla fede. Uno dei messaggi chiave del suo intervento è stato l’appello a considerare la Chiesa come un’importante “arca di salvezza” e “faro che illumina le notti del mondo”. Il Pontefice, che si è sempre identificato come un monaco agostiniano e missionario, ha messo in evidenza l’urgenza di annunciare il Vangelo in un contesto dove spesso la figura di Gesù è minimizzata o fraintesa.

Un Papa in missione

Leone XIV ha sottolineato il suo compito di condurre la comunità dei fedeli verso una maggiore consapevolezza della propria fede. Nella Cappella Sistina, durante la messa pro Ecclesia, il Papa ha esordito con parole forti: “Voi mi avete chiamato a portare quella croce, e a essere benedetto con quella missione”. Con umiltà e passione, ha chiesto supporto a tutti i presenti per continuare insieme un percorso di rinnovamento e evangelizzazione.

La sua omelia ha messo in evidenza la responsabilità di ogni membro della Chiesa nel testimoniare e diffondere la Buona Novella, incarnando i valori cristiani in un’epoca segnata da incredulità e disillusione. Leone XIV ha citato Sant’Ignazio di Antiochia, richiamando l’importanza di “sparire perché rimanga Cristo”, invitando i leader religiosi ad anteporre la figura di Gesù rispetto alle loro aspirazioni personali.

L’inquietudine del mondo contemporaneo

Le parole del nuovo Papa riflettono l’inquietudine agostiniana, un tema caro anche al suo predecessore, Papa Francesco. Leone XIV, nato negli Stati Uniti e ora richiamato a guidare la Chiesa, ha richiamato l’attenzione sulle numerose sfide in cui i credenti oggi si trovano a operare. In un contesto dove la fede cristiana è spesso considerata “assurda”, il Pontefice ha denunciato la preferenza della società per sicurezze temporali come il denaro, la tecnologia e il potere.

In questo contesto critico, Leone XIV ha esortato i suoi ascoltatori a una nuova impegno missionario: “Urge la missione di annunciare il Vangelo”. Ha descritto situazioni in cui la mancanza di fede porta a una serie di drammi esistenziali: “la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, e la violazione della dignità umana”.

Un richiamo alla testimonianza

Leone XIV ha messo in guardia contro l’atteggiamento di coloro che, pur riconoscendo Gesù come un grande uomo, lo relegano a una semplice figura carismatica o a un “superuomo”. Questo fenomeno non riguarda solo il mondo esterno, ma spesso coinvolge anche molti battezzati che vivono in uno stato di “ateismo di fatto”.

Il Pontefice ha esortato tutti a testimoniare la fede con gioia, citando l’esempio di Pietro nel Vangelo di Matteo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Questo appello alla professione di fede è un invito a riflettere su come la Chiesa e ciascun credente possano essere agenti di cambiamento in un mondo che ha bisogno di speranza e di verità.

Attraverso le sue parole, Leone XIV ha tracciato una chiara via per il futuro: una Chiesa che, pur riconoscendo le sfide moderne, non perde mai di vista la sua missione fondamentale di portare la luce di Cristo nel mondo.

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