Dietro la feroce crociata di Donald Trump contro Harvard si nasconderebbe un risentimento personale: secondo indiscrezioni riportate dal Palm Beach Post, l’ex presidente sarebbe inferocito per il presunto rifiuto dell’ateneo di ammettere il figlio Barron. Una ricostruzione prontamente smentita dall’ufficio di Melania Trump, con il portavoce Nick Clemens che ha dichiarato: “Barron non ha mai presentato domanda ad Harvard, ogni affermazione contraria è falsa”. Il diciannovenne, attualmente studente alla NYU, dovrebbe laurearsi nel 2028.
La crociata di Trump contro Harvard e la questione Barron
La Casa Bianca ha respinto le critiche sui tagli ai fondi destinati all’università, difendendo la scelta come un atto di valorizzazione delle istituzioni educative che promuovono “i veri valori americani”. La portavoce Karoline Leavitt ha dichiarato a Fox News che l’amministrazione punta a formare professionisti utili alla società, affermando senza mezzi termini: “Servono più elettricisti e idraulici, non sindaci Lgbt laureati ad Harvard“, chiaro riferimento a Pete Buttigieg, ex sindaco apertamente gay e potenziale rivale democratico.
Casa Bianca: “Ci servono idraulici, non laureati Harvard Lgbt”
Nel mirino di Trump finisce anche la composizione demografica dell’ateneo. L’ex presidente ha rinnovato l’ultimatum: “Harvard deve mostrarci le liste degli studenti stranieri – ha dichiarato ai giornalisti – Circa il 31% proviene dall’estero”. Giustificando la richiesta con presunti rischi per la sicurezza nazionale, ha aggiunto: “Dobbiamo sapere se sono elementi problematici e da quali Paesi arrivano. Non vogliamo persone da aree radicalizzate che creino problemi”.
Trump chiede a Harvard l’elenco degli studenti stranieri
L’attacco si è trasformato in un’accusa di lesa maestà: “Harvard manca di rispetto agli Stati Uniti – ha tuonato Trump – Devono darsi una regolata”. Come prova della decadenza accademica, ha citato l’introduzione di corsi di matematica di recupero: “Se devono insegnare che due più due fa quattro, come hanno fatto questi studenti a entrare? Ci sono ragazzi con 1600 ai test che non vengono ammessi”.
Harvard accusata di mancare di rispetto agli Stati Uniti
La soluzione proposta è drastica: “Harvard deve ridurre gli studenti stranieri dal 31% al 15% – ha insistito Trump – I nostri ragazzi non entrano perché loro occupano i posti”. Collegando arbitrariamente la presenza internazionale ai disordini sociali, ha concluso: “Vogliamo solo chi ama l’America. Non vogliamo vedere centri commerciali esplodere o rivolte di fanatici di sinistra”.
Trump vuole ridurre gli studenti stranieri a Harvard dal 31% al 15%
La controversia evidenzia lo scontro tra due visioni opposte dell’istruzione: da un lato l’élite accademica tradizionale, dall’altro il modello vocational sostenuto da Trump che privilegia i mestieri tecnici. Mentre l’ex presidente continua a colpire il simbolo dell’Ivy League, rimangono interrogativi sull’effettiva influenza di queste dichiarazioni sulle politiche educative federali.