Video del parapendio a 8000 metri: dubbi sull’autenticità, parti generate da IA
L’incredibile impresa di Peng Yujiang, il parapendista cinese che avrebbe raggiunto gli 8.000 metri di quota sospinto da una violenta corrente ascensionale, è improvvisamente sotto accusa. Dopo il clamore mediatico sollevato dal suo video virale, nuove analisi rivelano che parti del filmato sarebbero state generate dall’intelligenza artificiale, gettando ombre sulla veridicità dell’intera storia.
Secondo quanto riportato dal *Guardian*, Peng aveva dichiarato di essere decollato dalle montagne di Qilian, nel nord della Cina, da un’altitudine di circa 3.000 metri, per testare attrezzature usate. Circa 20 minuti dopo il decollo, una potente corrente ascensionale lo avrebbe spinto fino a quasi 8.000 metri, quota paragonabile a quella del Monte Everest e solitamente riservata al traffico aereo. Dopo un atterraggio di fortuna a 30 km dal punto di partenza, il video che mostrava l’impresa aveva fatto il giro del mondo.
Ora, però, emerge un dettaglio sconcertante: i primi 5 secondi del filmato diffusi dalla tv di Stato cinese CCTV e ripresi da Reuters mostrerebbero chiari segni di manipolazione tramite IA. L’analisi di NBC News conferma che quelle sequenze, cruciali per dimostrare l’iniziale fase del volo, non sarebbero autentiche.
Il dubbio si estende all’intera vicenda: se un frammento del video è artificiale, cosa garantisce che il resto sia reale? La mancanza di dati tecnici indipendenti (come tracce GPS certificate o testimonianze esterne) alimenta ulteriori perplessità. L’entusiasmo iniziale per il record di Peng Yujiang lascia così spazio a un acceso dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti virali, anche in contesti giornalistici.
Mentre la comunità del parapendio attende chiarimenti ufficiali, la storia resta sospesa tra leggenda e realtà. Un promemoria, forse, di quanto sia sempre più complesso distinguere il vero dal virtuale.