Cronaca

Portuali di Genova bloccano sbarco armi dirette a La Spezia, nave rientra in Estremo Oriente

Portuali di Genova bloccano sbarco armi dirette a La Spezia, nave rientra in Estremo Oriente

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I portuali di Genova hanno ottenuto un’altra vittoria nella battaglia contro il traffico di armi nei porti italiani. Dopo il blocco della nave Zim a giugno, questa volta è toccato alla Cosco Pisces, costretta a riportare in Estremo Oriente tre container di materiale bellico destinati inizialmente a La Spezia. La decisione della compagnia Evergreen arriva dopo le proteste dei lavoratori e la minaccia di uno sciopero indetto per il 5 agosto.

La mobilitazione, coordinata da USB (Unione Sindacale di Base) e Calo, ha dimostrato ancora una volta che la logistica bellica può essere fermata. “Questa è una vittoria concreta dell’azione sindacale”, hanno dichiarato i portuali, annunciando la revoca dello sciopero al terminal PSA Genova Pra’. La pressione internazionale, con il supporto di colleghi greci e francesi, ha giocato un ruolo cruciale.

L’episodio rientra nella campagna “Il Lavoro ripudia la guerra”, un manifesto sostenuto da associazioni, giuristi e movimenti per la pace. Il testo afferma che le operazioni militari non rientrano tra i servizi essenziali, rendendo legittimo scioperare per bloccare il trasporto di armi. “I porti devono servire le comunità, non le guerre”, ha sottolineato USB.

Prosegue intanto l’impegno dei lavoratori: il 26 e 27 settembre si terrà un’assemblea internazionale dei portuali contro la guerra, per rafforzare la rete di solidarietà che sta mettendo in difficoltà il commercio di armi nel Mediterraneo. Una sfida che, come dimostra Genova, può essere vinta.

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