Dopo mesi di tensione, una squadra di ispettori nucleari delle Nazioni Unite è ritornata in Iran. Questo importante passo avviene sullo sfondo di colloqui cruciali con le potenze europee e mentre il primo ministro israeliano lancia un severo avvertimento sulle ambizioni missilistiche di Teheran.
La notizia del rientro degli ispettori è stata confermata dal direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, durante un’intervista a Fox News. “Ora la prima squadra di ispettori dell’Aiea è tornata in Iran e stiamo per ricominciare”, ha dichiarato Grossi, segnando la ripresa delle attività di verifica dopo la sospensione seguita alla guerra di 12 giorni con Israele dello scorso giugno.
La cooperazione era stata interrotta da Teheran, che aveva protestato per la mancata condanna da parte dell’AIEA degli attacchi ai suoi impianti nucleari. Grossi ha sottolineato la complessità del lavoro da svolgere, precisando: “Quando si tratta dell’Iran, come sapete, ci sono molti impianti. Alcuni sono stati attaccati, altri no. Stiamo discutendo su quali modalità pratiche possano essere implementate per facilitare la ripresa del nostro lavoro lì”.
I colloqui con l’Europa per evitare le sanzioni
L’annuncio del rientro degli ispettori arriva in un momento delicatissimo. Proprio ieri, a Ginevra, si sono svolti i colloqui tra Iran e il gruppo E3, composto da Gran Bretagna, Francia e Germania. L’obiettivo principale di Teheran è evitare il temuto “snapback”, il meccanismo che ripristinerebbe automaticamente le sanzioni delle Nazioni Unite previste dall’accordo nucleare del 2015, ormai moribondo.
Le potenze europee hanno minacciato di attivare questa opzione se l’Iran continuerà a violare i termini dell’accordo, aumentando le sue scorte di uranio arricchito. La ripresa delle ispezioni dell’AIEA è quindi vista come un elemento chiave per distendere gli animi e creare un canale di dialogo tecnico.
L’allarme di Netanyahu: “Un missile per l’Europa”
Mentre la diplomazia prova a fare il suo corso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un grave allarme riguardo alle intenzioni dell’Iran. In un’intervista al podcaster Patrick Bet-David, Netanyahu ha affermato che Teheran sta sviluppando un missile balistico intercontinentale in grado di minacciare direttamente l’Occidente.
“L’Iran sta producendo un missile balistico intercontinentale – dove installare testate nucleari – che potrà colpire sia l’Europa che gli Stati Uniti”, ha dichiarato Netanyahu. Questo avvertimento aggiunge un ulteriore strato di urgenza alla questione nucleare iraniana, sottolineando come la posta in gioco non sia solo regionale, ma globale.
La situazione rimane estremamente fluida. La ripresa delle ispezioni è un segnale positivo, ma i negoziati con l’E3 sono complessi e le rivelazioni di Netanyahu ricordano che la comunità internazionale continua a monitorare con massima attenzione ogni mossa di Teheran.