La Procura di Roma sta mettendo insieme i pezzi di una maxi inchiesta che punta a colpire il fenomeno del revenge porn e della diffusione illecita di immagini private su internet. Al centro delle indagini ci sono gruppi Facebook e siti web dove, in modo sistematico e organizzato, vengono condivise foto di donne a loro insaputa, in un clima di pesante sessismo.

I magistrati capitolini hanno già un fascicolo aperto per il noto gruppo “Mia Moglie”, nel quale si ipotizza il reato di revenge porn. Ora, sono in attesa dei primi riscontri dalla Polizia Postale su un altro gruppo, “Phica”, balzato agli onori della cronaca per la presenza di immagini anche di personalità politiche. L’ipotesi è che le indagini su “Phica” vengano aggregate a quelle già in corso, dando vita a un unico, grande procedimento coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

Questa strategia investigativa evidenzia la volontà delle autorità di non considerare i singoli episodi come casi isolati, ma di affrontarli come le diverse facce di un unico, allarmante fenomeno criminale. L’obiettivo è ricostruire le reti responsabili di queste gravi violazioni della privacy e della dignità personale, perseguendo gli autori per i reati contestati.