La sfida è lanciata: conquistare lo spazio politico di centro lasciato vacante dalla sinistra in vista delle prossime elezioni politiche del 2027. A tracciare la rotta è il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, in un’intervista all’AGI. L’obiettivo è crescere in consensi, riaffermando e attualizzando i principi del movimento fondato da Silvio Berlusconi nel 1994, sanciti nel nuovo Manifesto della Libertà.
“Una volta c’era il centro sinistra – osserva Tajani – ora c’è solo la sinistra. Sono rimasti tanti elettori, ex socialisti, ex democristiani, che votavano per il Pd e che oggi sono in cerca di un punto di riferimento. Noi ci siamo, ecco perché insistiamo sui contenuti, sulla nostra identità che è un’identità cristiana, liberale, garantista, riformista, europeista e atlantista”.
Possibili accordi locali con Carlo Calenda
Il dialogo non si chiude ai confini del centrodestra. Tajani apre esplicitamente a possibili intese a livello locale con Carlo Calenda, sull’esempio di quanto già realizzato in Basilicata attorno al presidente Vito Bardi. “Per il governo della città di Milano – spiega il ministro – penso si possa trovare un accordo attorno a una figura civica, si possano trovare punti di incontro su temi come la giustizia e anche la politica industriale”.
Viene però tracciata una linea di confine netta: “Fermo restando che Calenda rimane all’opposizione e noi rimaniamo in maggioranza. Però il dialogo su alcune questioni è sempre possibile”.
Regionali: no alle spartizioni, sì ai candidati migliori
In vista delle prossime competizioni regionali, Tajani fissa un principio chiaro: meritocrazia contro le logiche di partito. “Sono contrario alla spartizione delle Regioni, a te questo, a te quello – dichiara con decisione – scegliamo i candidati migliori che possano governare bene dopo una vittoria e quindi allargare il consenso del centrodestra anche al centro”. Una strategia che mira a selezionare figure in grado di attrarre un elettorato più ampio.
Flotilla: sostegno totale all’appello di Mattarella
Su un tema di scottante attualità internazionale, la questione della Flotilla diretta a Gaza, il ministro degli Esteri esprime una posizione netta. “Condivido al 100% l’appello del presidente della Repubblica”, afferma Tajani, riferendosi al messaggio di Sergio Mattarella volto a evitare di mettere a repentaglio gli equipaggi.
Il ministro sottolinea la validità dell’alternativa proposta dal Capo dello Stato: consegnare gli aiuti umanitari al Patriarcato di Gerusalemme, che li distribuirebbe alla popolazione civile palestinese con l’accordo di Israele. “Questo si potrebbe certamente fare”, rimarca Tajani, definendo “pericolosa” la scelta della Flotilla di proseguire la missione e augurandosi che possano riconsiderare la decisione seguendo l’appello presidenziale.