Eredità Agnelli: nuovo testamento del 1998 presentato in tribunale dai legali di Margherita
Un nuovo, inedito testamento di Gianni Agnelli è stato portato all’attenzione del tribunale di Torino. A presentarlo sono stati gli avvocati di Margherita Agnelli, nel corso della causa civile che la vede opposta ai figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Il documento, un testamento olografo datato 20 gennaio 1998, getta una luce completamente nuova sulle ultime volontà dell’Avvocato riguardo al cuore del suo impero finanziario.
Il contenuto del testamento del 1998
Secondo quanto affermato dai legali di Margherita Agnelli, con questo documento Gianni Agnelli stabiliva che le sue partecipazioni nella società Dicembre, pari a circa il 25%, venissero attribuite al figlio Edoardo. Questa disposizione modificava e revocava esplicitamente le precedenti indicazioni contenute nella cosiddetta “lettera di Monaco” del 1996. In quella lettera, scritta prima di un delicato intervento chirurgico, l’Avvocato aveva destinato quella stessa quota al nipote John Elkann.
Il testamento del 1998 sarebbe stato rinvenuto nel corso delle indagini della procura di Torino, che vede coinvolti per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato proprio John Elkann e l’ex manager Gianluigi Ferrero. Il punto cruciale è che, all’apertura del testamento ufficiale di Gianni Agnelli, avvenuta il 24 febbraio 2003 dal Notaio Ettore Morone, di questo documento non vi era traccia.
Le conseguenze del testamento ignorato
Convinta che le volontà del marito fossero solo quelle della lettera di Monaco, la vedova Marella Caracciolo donò a John Elkann una quota del 25,37% della Dicembre. Questa donazione, rogata sempre dal Notaio Morone, permise a John Elkann di acquisire la maggioranza del capitale della società. I legali di Margherita sostengono che il testamento sulla Dicembre del 1998 sia stato “totalmente ignorato e tenuto nascosto per tutti questi anni”, non essendo mai stato né revocato né modificato.
Per gli avvocati di Margherita Agnelli, questa scoperta dimostra come la volontà definitiva dell’Avvocato non fosse quella di lasciare la quota di maggioranza a John Elkann. Al contrario, le sue ultime intenzioni vedevano quella partecipazione destinata al figlio Edoardo e, dopo la sua tragica scomparsa nel 2000, ai suoi eredi legittimi, cioè la madre Margherita e la nonna Marella. Questo, affermano, richiederebbe una “radicale revisione degli assetti proprietari della Dicembre“.
La replica dei legali degli Elkann
Dall’altra parte, la difesa dei fratelli Elkann ha respinto con forza ogni accusa. I loro legali hanno dichiarato che il presunto testamento “non incide in alcun modo nè sulla successione Agnelli nè sulla successione Caracciolo”. La loro tesi si basa su un punto giuridico cruciale: poiché Edoardo Agnelli era già deceduto al momento della morte del padre, le sue partecipazioni nella Dicembre sarebbero comunque passate alla moglie Marella e alla figlia Margherita.
Inoltre, sottolineano che la gestione dell’eredità fu definita da un accordo transattivo del febbraio 2004, con il quale Margherita Agnelli uscì volontariamente dal capitale della Dicembre. A loro avviso, qualsiasi pretesa dopo oltre 20 anni dalla morte di Gianni Agnelli sarebbe ormai estinta, e l’iniziativa di Margherita sembra più “rivolta a generare confusione mediatica” che a un serio approfondimento giuridico. La battaglia legale, quindi, è solo all’inizio.