Aggiornamento sullo stato di salute di Antonio Tejero: l’ex tenente colonnello della Guardia Civil, noto per aver guidato il tentato colpo di Stato del 23 febbraio 1981, non è deceduto come inizialmente riportato da alcune fonti, ma versa in condizioni critiche e ha ricevuto l’estrema unzione.
La rettifica è giunta direttamente dai familiari di Tejero, che avevano erroneamente diffuso la notizia della sua morte. Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘El Mundo’morte clinica.
Antonio Tejero Molina è una figura indelebile nella storia della Spagna democratica. La sua azione più eclatante risale a 44 anni fa, quando fece irruzione nel Congresso dei Deputati a capo di un gruppo di civettes, mentre era in corso la votazione per la fiducia al premier Leopoldo Calvo-Sotelo.
Il paese si era lasciato alle spalle la dittatura di Francisco Franco da appena sei anni e il processo democratico era ancora fragile. L’elezione del socialista Felipe González e la legalizzazione del Partito Comunista avevano creato un forte malcontento tra i settori più conservatori e nostalgici del regime.
Il golpe del 23-F, come è passato alla storia, fu il punto più alto di questa tensione. Tuttavia, il tentativo di sovvertire l’ordine democratico fallì grazie al decisivo intervento del Re Juan Carlos I. Il monarca, contrariamente alle aspettative dei golpisti, si rifiutò di appoggiare l’insurrezione, mandando così all’aria i piani di Tejero e dei suoi complici.
Per il suo ruolo nell’assalto al Parlamento, Antonio Tejero fu condannato a 30 anni di carcere. Dopo essere stato espulso dalla Guardia Civil, ottenne la libertà condizionale il 3 dicembre 1996, scontando poco più della metà della pena.
Oggi, le sue condizioni di salute riportano l’attenzione su uno dei capitoli più bui e turbolenti della transizione spagnola verso la democrazia, un evento le cui immagini fecero il giro del mondo e che rimane un monito per le istituzioni democratiche.
