Un dramma straziante ha colpito Laura Pausini e la sua famiglia. Lo zio Ettore, uomo di 78 anni molto conosciuto e stimato a Bologna, è morto dopo essere stato investito da un’auto pirata mentre faceva il suo consueto giro in bicicletta. L’autore del terribile schianto, avvenuto nella periferia bolognese, è fuggito senza prestare soccorso, lasciando l’uomo a terra in condizioni disperate.
L’incidente è avvenuto lungo via degli Stradelli Guelfi, una strada nel tratto tra Castenaso e San Lazzaro di Savena più volte segnalata come pericolosa. Ettore Pausini, originario di Solarolo, come ogni fine settimana era uscito per un lungo giro in bici. Procedeva in direzione del centro quando un’auto, che viaggiava in senso opposto verso la periferia, lo ha travolto. L’impatto è stato devastante. Nonostante i soccorsi immediati e le manovre di rianimazione protratte per un’ora, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
La fuga del pirata della strada ha lasciato la scena dell’incidente in uno stato agghiacciante: sangue sulla carreggiata e una mountain bike ridotta a un ammasso di metallo. Le forze dell’ordine sono subito scattate alla caccia all’automobilista, identificato grazie alle prime indagini come alla guida di una Opel Astra di vecchio modello. Le ricerche si stanno concentrando sull’analisi delle riprese delle telecamere di sorveglianza della zona e sul pattugliamento delle strade periferiche.
Ettore Pausini non era solo lo zio della celebre cantante, ma una figura molto radicata nella comunità. Per oltre trent’anni è stato il barbiere di piazza Azzarita a Bologna, un punto di riferimento per i suoi concittadini. La sua vita era stata segnata anche da una grande battaglia personale vinta: anni fa aveva sconfitto un tumore, un’esperienza che lo aveva portato a un impegno costante nell’associazione Onconauti, dove si dedicava alla riabilitazione dei pazienti oncologici.
La tragedia riaccende i riflettori sulla pericolosità di quella strada, per la quale i cittadini avevano più volte lanciato appelli per la sicurezza, chiedendo a gran voce interventi di messa in sicurezza di quel tratto, purtroppo rimasti inascoltati. Ora, mentre la famiglia Pausini e tutta la comunità di Solarolo e Bologna piangono un uomo buono e generoso, la giustizia cerca di fare il suo corso per dare un nome e un volto a chi ha causato questa morte assurda e non ha avuto il coraggio di fermarsi.
