TikTok sotto pressione: la Corte d’Appello respinge ricorso e rischia di essere venduto negli Usa
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti si fa sempre più incerto. La Corte d’Appello di Washington ha recentemente respinto il ricorso presentato dalla piattaforma contro una legge che obbliga la sua società madre, ByteDance, a vendere il social network o affrontare un divieto di operare nel paese. Questa decisione, che segue un’accelerazione della legislazione approvata dal Congresso, si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza dei dati degli utenti americani.
Le motivazioni della legge
La legge adottata dal Congresso, con una larga maggioranza bipartisan, mira a prevenire possibili attività spionistiche da parte di entità non americane, in particolare alle intromissioni da parte delle autorità cinesi. TikTok ha sempre negato qualsiasi accusa di condivisione di dati con il governo di Pechino, ribadendo fermamente la propria indipendenza. Tuttavia, la posizione del Congresso riflette un desiderio crescente di proteggere la privacy degli utenti americani in un panorama digitale altamente globalizzato e interconnesso.
Nonostante le rassicurazioni di TikTok, la Corte d’Appello ha stabilito che la legge non interferisce con il diritto alla libertà di espressione, poiché non richiede la rimozione di contenuti dalla piattaforma. Secondo i giudici, non essendo il governo coinvolto nella censura dei contenuti, non c’è alcun effetto diretto su come gli utenti possano esprimere le proprie opinioni attraverso la piattaforma.
La reazione di TikTok
Dopo la sconfitta legale in Corte d’Appello, TikTok ha confermato l’intenzione di appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti. L’azienda sostiene che la legge violi il primo emendamento della Costituzione, il quale protegge la libertà di parola. “Ci aspettiamo che la Corte Suprema tuteli i diritti degli americani in materia di libertà di espressione”, ha dichiarato un portavoce della piattaforma, enfatizzando il loro impegno a combattere questa battaglia legale.
Nel frattempo, TikTok guarda con attenzione anche alla figura di Donald Trump, che a giugno aveva promesso di “salvare TikTok”. Sebbene il neo presidente non abbia fornito aggiornamenti recenti su questo tema, il supporto di Trump potrebbe rivelarsi cruciale per il social network, dal momento che i critici affermano che un potenziale divieto gioverebbe principalmente ai competitor, come Meta, di proprietà di Mark Zuckerberg.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti
Con una scadenza fissata al 19 gennaio per l’applicazione della legge, TikTok si trova di fronte a una corsa contro il tempo per evitare la vendita forzata o il divieto. L’esito della battaglia legale avrà ripercussioni non solo sulla piattaforma, ma anche sull’intero ecosistema dei social media in cui opera. Il dibattito attorno a TikTok rappresenta un esempio emblematico delle tensioni geopolitiche attuali, evidenziando il conflitto tra la protezione dei dati personali e la libertà di espressione.
Resta da vedere come si svilupperà questa situazione, ma la determinazione di TikTok a combattere legalmente e a cercare sostegno politico potrebbe rivelarsi un fattore determinante per la sua sopravvivenza nel mercato statunitense.