Sarkozy condannato per corruzione: 3 anni di cui 1 con braccialetto elettronico
Nicolas Sarkozy, ex presidente della Francia, ha subito una condanna definitiva dalla Corte di cassazione, che ha respinto il suo ricorso nel controverso caso delle intercettazioni. Il verdetto impone un anno di carcere da scontare con un braccialetto elettronico per i reati di corruzione e traffico di influenze. Si tratta di una sentenza storica, in quanto Sarkozy è il primo ex presidente francese a ricevere una condanna del genere.
Gli avvocati di Sarkozy hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ma questo non sospende l’esecuzione della sentenza. L’ex presidente, a 69 anni, ha affermato con fermezza la sua innocenza, definendo la condanna una profonda ingiustizia.
Le parole di Sarkozy
Sarkozy ha utilizzato i social media per esprimere il suo stato d’animo, affermando: “Voglio ribadire la mia perfetta innocenza“. Ha descritto la sua situazione come una persecuzione legale durata 12 anni e ha sottolineato la violazione dei suoi diritti di litigante, sostenendo che la sua condanna potrebbe portare all’indagine della Francia da parte della CEDU. Nonostante le difficoltà legali, è determinato a non arrendersi e sostiene che la verità prevarrà.
Dovrà comparire davanti a un giudice per stabilire le condizioni degli arresti domiciliari e dell’utilizzo del braccialetto elettronico. Anche se lontano dalla scena politica attiva, Sarkozy mantiene un ruolo influente nella destra francese e resta in contatto con l’attuale presidente, Emmanuel Macron.
Il caso Bismuth
La condanna di Sarkozy si fonda su un caso noto in Francia come “caso Bismuth”, un’inchiesta che è emersa da un’operazione di intercettazioni iniziata nel 2014. Inizialmente, gli inquirenti avevano messo sotto controllo i telefoni di Sarkozy per indagare su un altro caso, scoprendo che il suo avvocato aveva aperto una linea telefonica secondaria per mantenere comunicazioni segrete. Le conversazioni intercettate hanno rivelato intenti di corruzione e traffico d’influenze, in particolare riguardo a un contatto con un magistrato per ottenere informazioni su un’indagine in cambio di favori.
La prima condanna era stata emessa dal Tribunale correzionale di Parigi nel marzo 2021, e in seguito confermata in appello nel maggio 2023, con la sentenza che stabiliva tre anni di carcere, di cui uno effettivo. Finalmente, la Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, rendendo la condanna definitiva.
La situazione di Sarkozy segna un importante precedente nel sistema giudiziario francese e solleva interrogativi sul futuro della sua carriera politica e sul suo impatto sulla destra francese. Mentre affronta un’ulteriore battaglia legale, l’ex presidente continua a essere una figura controversa e influente nel panorama politico del paese.