Tensione in Venezuela per la presidenza di Maduro: manifestazioni e repressione in corso
La situazione in Venezuela si fa sempre più complessa, a pochi giorni dall’insediamento di Nicolas Maduro come presidente. Le manifestazioni dell’opposizione, accompagnate da un massiccio dispiegamento di truppe a Caracas e misure di sicurezza senza precedenti, segnano un nuovo capitolo di tensioni politiche nel paese. Tra le molteplici tensioni, il rientro di Edmundo Gonzalez Urrutia, l’oppositore dichiarato di Maduro, si aggiunge a un clima di incertezze e timori.
Arresti e repressione in aumento
Negli ultimi giorni, la repressione da parte del governo ha toccato livelli allarmanti, portando all’arresto di diverse figure dell’opposizione. Tra queste, il genero di Urrutia, Rafael Tudares, è stato catturato da uomini incappucciati mentre accompagnava i figli a scuola. Il mistero sul suo arresto cresce, mentre la figlia di Urrutia, Mariana Gonzalez, denuncia la mancanza di notizie sul marito. Anche Enrique Marquez, leader del partito Centrados, è stato arrestato, alzando ulteriormente il livello di allerta tra le fila dell’opposizione, già messa in crisi da precedenti violenze.
Il numero di arresti di presunti “mercenari” stranieri, accusati di essere coinvolti in un complotto per sabotaggi e attentati contro il governo venezuelano, ha superato quota 130. Le autorità accusano il nuovo presidente argentino, Javier Milei, di essere coinvolto in questa cospirazione, ma il governo argentino ha definito le accuse “ridicole”.
La blindatura di Caracas e le manifestazioni
A fronte delle manifestazioni dell’opposizione, il governo ha risposto convocando i suoi sostenitori e aumentando la presenza militare a Caracas. Le immagini trasmesse dalla televisione nazionale mostrano un’atmosfera di paura e controllo, con esercito e polizia schierati nelle strade. Il ministro dell’Interno, Diosdado Cabello, ha avvertito che chiunque tenti di ostacolare l’insediamento di Maduro dovrà affrontare gravi conseguenze.
Queste minacce richiamano alla mente i gravi eventi delle passate manifestazioni, che hanno visto un bilancio tragico di 28 morti e migliaia di arresti. La leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, ha promesso un suo ritorno in pubblico per sostenere i manifestanti, sottolineando la speranza di un cambiamento imminente.
Il ritorno simbolico di Urrutia
Il rientro di Edmundo Urrutia in Venezuela, dopo un lungo esilio, ha un forte valore simbolico. Nonostante i rischi legati a un possibile arresto, Urrutia sarà accompagnato da una delegazione di ex presidenti latinoamericani, tra cui Andrés Pastrana e Felipe Calderón. L’intento è chiaro: dare voce a un’opposizione che chiede di essere sostenuta a livello internazionale.
Urrutia affronta accuse gravi, e sul suo capo pende una taglia di 100 mila dollari. Nonostante il vasto supporto popolare, le istituzioni rimangono saldamente dalla parte di Maduro, il quale è stato proclamato presidente con una vittoria contestata dal Consiglio Elettorale Nazionale. La situazione resta incerta e le prossime ore potrebbero determinare un cambio di rotta nella crisi venezuelana.