Ultimatum di 72 ore degli Usa all’ambasciatore sudafricano Ebrahim Rasool
Recentemente, gli Stati Uniti hanno impartito un ultimatum di 72 ore all’ambasciatore sudafricano a Washington, Ebrahim Rasool, dichiarandolo persona non grata. Questa decisione è stata reso noto attraverso un portavoce del ministero degli Esteri sudafricano, Chrispin Phiri, e conferma le crescenti tensioni tra Washington e Pretoria.
Tensioni diplomatiche tra USA e Sudafrica
Le tensioni tra gli USA e il Sudafrica sono aumentate negli ultimi giorni, in seguito alle accuse mosse dal segretario di Stato americano, Marco Rubio. Il Ministro ha accusato Rasool di fomentare tensioni razziali e di alimentare sentimenti antiamericani e ostili nei confronti del presidente Donald Trump. Rubio, attraverso un post sui social media, ha dichiarato che l’ambasciatore non è più il benvenuto negli Stati Uniti, definendolo un razzista e accusandolo di odiare il paese e il suo presidente.
Rubio ha sottolineato che “non ci sono argomenti da discutere con lui”, e ha evidenziato che le affermazioni di Rasool, secondo cui Trump promuove un movimento suprematista bianco, abbiano ulteriormente giustificato la sua espulsione.
Crisi nelle relazioni bilaterali
Questo episodio rappresenta un ulteriore aggravamento della crisi diplomatica tra USA e Sudafrica, iniziata a febbraio, quando Trump ha firmato un ordine esecutivo per interrompere tutti gli aiuti al Sudafrica, accusa il paese di espropriare terre e violare i diritti degli afrikaner, i sudafricani di origine bianca. L’iniziativa è scaturita dalla controversa legge sudafricana che facilita l’espropriazione delle terre per l’interesse pubblico.
Oltre a ciò, Trump ha criticato Pretoria per le sue “posizioni aggressive” nei confronti degli Stati Uniti e dei loro alleati, citando anche l’accusa di genocidio contro Israele presentata alla Corte internazionale di giustizia.
Tentativi di recupero diplomatico
Nel tentativo di ridurre le tensioni, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha espresso il desiderio di trovare un accordo con gli Stati Uniti. Ramaphosa ha affermato che il suo obiettivo è recarsi a Washington per migliorare le relazioni bilaterali e cercare un dialogo costruttivo tra i due paesi.
La crisi è anche evidente dall’assenza notevole di Rubio e del segretario del Tesoro statunitense Scott Bessent dalle riunioni dei ministri degli esteri e delle finanze del G20, tenutesi a febbraio sotto la presidenza sudafricana. Questa situazione suggerisce che le relazioni tra i due paesi potrebbero richiedere tempo e diplomazia per essere ristabilite.