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Dl Sicurezza approvato al Senato tra proteste e caos: Meloni celebra, opposizioni in rivolta

Dl Sicurezza approvato al Senato tra proteste e caos: Meloni celebra, opposizioni in rivolta

Dl Sicurezza approvato al Senato tra proteste e caos: Meloni celebra, opposizioni in rivolta

Il decreto Sicurezza è diventato legge dopo l’ok definitivo del Senato, ma l’approvazione è stata segnata da tensioni e proteste delle opposizioni. Mentre il governo esulta, Pd, M5s e Avs hanno organizzato un sit-in in Aula, anticipando le mobilitazioni di piazza previste per il weekend contro la crisi a Gaza.

### Lo scontro in Aula e le accuse incrociate

L’atmosfera in Senato si è surriscaldata dopo le parole di Alberto Balboni (FdI), presidente della Commissione Affari costituzionali, che ha accusato le opposizioni di schierarsi con la “criminalità organizzata”. La reazione è stata immediata: Carlo Calenda (Azione) ha replicato con toni duri, sfidando Balboni a un confronto diretto, mentre i senatori di Pd, M5s e Avs hanno gridato al “fascismo”.

L’intervento dei commessi è stato necessario per placare gli animi, mentre la seduta veniva temporaneamente sospesa. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aveva inizialmente tollerato la protesta, ma alla fine ha dovuto cedere alla richiesta di convocare una riunione dei capigruppo.

### Le reazioni dopo il voto

Il decreto è passato con 109 voti favorevoli, ma le opposizioni denunciano un’“umiliazione del Parlamento”. Stefano Patuanelli (M5s) si è astenuto in segno di protesta, ricordando gli episodi dei no vax e chiedendo coerenza al governo.

Intanto, Matteo Salvini ha celebrato la vittoria: “È una bella giornata per la sicurezza”, ha detto, sottolineando le nuove norme sugli sgomberi e la tutela delle forze dell’ordine. Anche Giorgia Meloni ha parlato di un “passo decisivo”, mentre il Pd ribatte che si tratta di “repressione, non sicurezza”.

### Il nodo giustizia e il prossimo confronto

Lo scontro si allarga alla riforma della giustizia, attesa in Aula l’11 giugno. Le opposizioni chiedono uno slittamento a settembre, ma la maggioranza respinge l’ipotesi, accusando l’ostruzionismo. Intanto, Italia Viva e Azione prendono le distanze dalle proteste più accese, rivendicando un approccio “istituzionale”.

Il clima resta teso, e le piazze di questo weekend potrebbero essere solo l’inizio di una nuova fase di conflitto tra governo e opposizioni.

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