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Cinquant’anni dopo il tentativo di rapimento della principessa Anna, Ian Ball – oggi 77enne e noto con lo pseudonimo di Anthony Stewart – torna a far parlare di sé con una sconcertante dichiarazione: si proclama innocente e accusa la regina Elisabetta II di aver orchestrato un complotto ai suoi danni. In un’intervista al Daily Mail, l’uomo sostiene che l’attentato del 1974 fosse una messinscena per screditarlo.
L’attentato nel Mall: una notte di terrore
Era la notte del marzo 1974 quando Ball, allora ventiseienne, inseguì l’auto reale della principessa Anna e del marito, il capitano Mark Phillips, dopo un evento di beneficenza. Sul Mall, a pochi passi da Buckingham Palace, esplose diversi colpi, ferendo gravemente la guardia del corpo, l’autista, un poliziotto e un giornalista. Nonostante il panico, Anna si oppose con fermezza al sequestro, rispondendo con un secco “Non se ne parla proprio”. A salvare la situazione fu anche l’intervento di Ronnie Russell, un pugile di passaggio che bloccò l’aggressore.
La guardia del corpo Jim Beaton, colpito tre volte durante l’agguato, ricevette in seguito la George Cross per il suo coraggio. Ball, invece, fu condannato dopo essersi dichiarato colpevole di tentato omicidio e rapimento. Trascorse 45 anni nei manicomi criminali di Broadmoor e Rampton, per poi essere rilasciato nel 2019.
Le accuse di Ian Ball: “Tutto un complotto”
Oggi Ball ribalta la narrazione: secondo lui, l’attentato era destinato a fallire perché i proiettili erano stati manomessi e la principessa sostituita da una sosia. Puntando il dito contro la defunta regina Elisabetta II, definita “capo” del presunto complotto, sostiene che un agente di nome “Frank” avrebbe dovuto aiutarlo nel piano. Ma il vero obiettivo, rivela, non era il rapimento: voleva solo pubblicare la sua autobiografia e ottenere visibilità.
“Non ho spaventato Anne, ero più spaventato io di lei”, ha dichiarato al Daily Mail. Le sue parole riaprono un capitolo oscuro della storia della monarchia britannica, sollevando nuovi dubbi su uno degli episodi più controversi degli ultimi decenni.
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