Stadi italiani in stato comatoso, Simonelli lancia l’allarme per gli Europei 2032. Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, esprime tutta la sua preoccupazione in un’intervista a ‘Radio Anch’io Sport’. La colpa è della burocrazia italiana e dei comitati del no, che rischiano di farci fare una figuraccia a livello internazionale.
Simonelli ha rivelato di stare insistendo con il governo per snellire le procedure, ma le parole del presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, sono un campanello d’allarme imprescindibile. Ceferin ha definito i nostri stadi in “stato comatoso” e, con gli Europei 2032 dietro l’angolo, il rischio concreto è che la candidatura italiana venga revocata.
Il numero uno del calcio italiano spera che questa minaccia sia sufficiente a sbloccare la situazione, mettendo a tacere anche le opposizioni delle soprintendenze che spesso bloccano i progetti di ammodernamento.
Stadi italiani: i casi virtuosi e le criticità
Non tutto il calcio italiano è fermo. Simonelli indica Udine e il suo Bluenergy Stadium come un esempio di eccellenza che ha fatto fare “una gran bella figura” all’Italia. A questo caso positivo si aggiungono anche gli impianti di Bergamo e Torino.
Purtroppo, però, il resto del panorama è desolante. Simonelli conferma le dure critiche di Ceferin e fornisce un dato che la dice lunga sul ritardo del Paese: negli ultimi 18 anni in Europa sono stati inaugurati 226 nuovi stadi. In Italia, solo sei, e di questi solo tre in Serie A.
La questione irrisolta dello Stadio San Siro
Il caso più emblematico della paralisi italiana è quello dello Stadio San Siro a Milano. Simonelli non usa mezzi termini, definendo “assurde” le discussioni sulla tutela monumentale di un impianto che, nonostante la sua storia, non è più funzionale al gioco del calcio.
“Basta andare nei bagni di San Siro per rendersene conto”, afferma il presidente della Lega. La sua posizione è netta: “Si deve rifare un nuovo stadio, punto e basta”, porre fine alle diatribe strumentali e dare al calcio italiano una casa al passo coi tempi.
Altri temi caldi: calciomercato e futuro della Serie A
Oltre al tema stadi, Simonelli ha toccato altri argomenti cruciali. Sul calciomercato ha rivelato il tentativo, fallito, di chiuderlo prima dell’inizio del campionato. Una proposta sostenuta da Inghilterra, Germania e Francia, ma ostacolata dalla Spagna.
Riguardo alle proposte di De Laurentiis per una Serie A a 16 squadre e in chiaro, Simonelli mantiene un approccio cauto. Sottolinea la complessità di un discorso che coinvolge tutta la federazione e, sui diritti TV, pur esprimendo soddisfazione per l’accordo con Dazn e Sky, ammette la necessità di migliorare la commercializzazione all’estero.
Infine, un accenno alla possibile disputa di Milan-Como a Perth, in Australia. La questione è ancora aperta in attesa di autorizzazioni, ma viene vista come un’opportunità per raggiungere l’importante base di tifosi del calcio italiano presente nel paese oceanico.