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Metsola a Rimini decisioni difficili per l Europa e situazione intollerabile a Gaza

Metsola a Rimini decisioni difficili per l Europa e situazione intollerabile a Gaza

È il momento delle decisioni difficili per l’Europa. A lanciare il monito è la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenuta al Meeting di Rimini. Secondo Metsola, l’Unione deve trovare il coraggio di compiere scelte coraggiose per superare le sfide globali e non scivolare verso l’irrilevanza. Un messaggio forte, che unisce la necessità di unità interna alla fermezza sulle questioni internazionali, dalla guerra in Ucraina alla situazione intollerabile a Gaza.

L’Europa di fronte a un bivio cruciale

Metsola ha dipinto un quadro chiaro: la sola forza economica e il soft power non bastano più per garantire all’Europa un ruolo da leader globale. Citando le parole di Mario Draghi, ha avvertito che lo status quo equivale a un’arrendevolezza che relegherebbe il continente ai margini della scena mondiale. La scelta per Bruxelles è quindi secca: un cambiamento coraggioso o una lenta e dolorosa spirale verso l’irrilevanza. Il Parlamento europeo, ha assicurato, spinge per la prima opzione.

La presidente ha sottolineato come le istituzioni UE si siano già messe in moto, avviando riforme radicali per evitare di diventare miopi, troppo comode o appesantite dalla burocrazia. Un pericolo, questo, già evidenziato dal suo predecessore, il caro amico David Sassoli, che mette a rischio la fiducia dei cittadini nella capacità dell’Europa di mantenere le promesse.

La posizione sullo scenario mediorientale

Un capitolo drammaticamente attuale è quello dedicato al Medio Oriente. Metsola non ha usato giri di parole, definendo la situazione a Gaza intollerabile. Ha denunciato le troppe vittime innocenti, il prezzo altissimo pagato dai bambini e l’uccisione di altri giornalisti. La sua richiesta è netta: le uccisioni devono cessare, la sofferenza deve finire e tutti gli ostaggi devono essere liberati.

L’Eurocamera, ha annunciato, non potrà che condannare quanto sta accadendo, confermando una posizione istituzionale già molto forte. “Non possiamo essere indifferenti”, ha affermato, “lo dobbiamo alle generazioni future per spezzare questo ciclo di guerra perpetua”.

Il sostegno all’Ucraina e la ricerca della pace

Altro pilastro del discorso è stato il conflitto in Ucraina. Metsola ha ribadito che il paese oggi non sarebbe libero senza il sostegno europeo e che i negoziati di pace non sarebbero possibili senza gli sforzi costanti dell’UE. In questo contesto, ha voluto ringraziare il presidente Meloni e il ministro degli Esteri italiano per il contributo determinante dell’Italia nella difesa dei valori europei.

La presidente ha chiarito il senso dell’impegno europeo: “Sì, noi vogliamo la pace. L’abbiamo sempre voluta. Ma vogliamo una pace duratura“. Una pace, ha specificato, che si fondi sul principio che nulla sull’Ucraina possa essere deciso senza l’Ucraina, e che nulla sull’Europa possa essere deciso senza l’Europa. Un supporto senza esitazioni, quindi, non per cercare la guerra, ma per difendere una pace vera e sicura per tutti.

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